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I vari generi di fotografia
Il paesaggio
E' considerato un genere "facile" e può rappresentare un buon punto di partenza per un principiante. E' opportuno inserire un "centro di interesse" nel paesaggio (ad esempio un albero, una casa, una persona, un animale), altrimenti la fotografia apparirà "piatta". Inoltre, la presenza del soggetto può dare un immediato termine di raffronto per giudicare le vere dimensioni dello sfondo.
Se si usa il bianco e nero, non bisogna lasciarsi ingannare dai bei colori: l'azzurro del cielo, il verde dei prati, il rosso dei papaveri..... naufragano miseramente in anonime tonalità di grigio!
Al contrario, è importante osservare il contrasto tra luci ed ombre, che avranno un'ottima resa nella fotografia.
Uno splendido effetto si ottiene fotografando un cielo con le nuvole: impiegando poi un filtro di colore giallo, i risultati potranno addirittura essere spettacolari.
Per le fotografie a colori, invece, bisogna evitare le ombre e mettere in evidenza i colori.
Molto spesso nei paesaggi vi sono due tinte dominanti: l'azzurro (cielo, mare, lago) e il verde (alberi, prati). Il rosso e il giallo scarseggiano: bisognerà provvedere inserendo nell'inquadratura dei fiori, degli abiti o altri soggetti dai colori vivaci.
I monumenti
Le città, sia quelle grandi che piccole, sono ricche di chiese, palazzi, torri, fontane, piazze: tutti splendidi soggetti da fotografare.
Diremo subito che, molte volte, non è possibile riuscire a "far entrare" nell'inquadratura l'intero monumento, a meno di possedere speciali obiettivi grandangolari.
D'altra parte, questo può essere anche un vantaggio, perché si evita di fare delle composizioni tipo "cartolina" e si può personalizzare la fotografia riprendendo il monumento di scorcio, inquadrandone solo una parte o un particolare significativo.
Un consiglio: prima di scattare la fotografia, girate tutto attorno al monumento, provando col mirino varie inquadrature e scattate solo quando avrete trovato quella che soddisfa il vostro gusto.
Le persone
Questo forse è il soggetto preferito dalla maggior parte dei fotografi.
Buona regola è quella di fotografare i soggetti in atteggiamenti spontanei, senza costringerli a mettersi in posa.
Quando poi si vuole fotografare un bambino molto piccolo bisogna assolutamente mettergli in mano un giocattolo o qualche altra cosa: in questo modo egli si disinteresserà del fotografo e assumerà degli atteggiamenti più naturali.
Gli animali
Possono essere un magnifico soggetto, anche se in città, ormai, è difficile incontrarne.
Non ci riferiamo, naturalmente, ai cani o ai gatti ma ad altri animali domestici come cavalli, buoi, pecore e tanti altri che bisogna andare a cercare nelle campagne.
Gli animali hanno un grande pregio: sono sempre spontanei e quindi normalmente riescono bene in fotografia.
Per composizione di effetto, una miniera di idee e di soggetti è rappresentata dallo zoo cittadino.
Elefanti, tigri, leoni, giraffe, foche... sopportano pazientemente anche l'insistenza del fotografo più noioso.
Fate in modo di riprendere gli animali senza inquadrare la gabbia o il recinto: la fotografia risulterà più "vera".
Andiamo, quindi, "a caccia" di animali, ricordiamoci che anche un bruco o un ragno possono essere "belli", se osservati con vero amore verso la natura.
La fotografia sportiva
E' superfluo accennare l'interesse che, in genere, suscita questo particolare tipo di fotografia.
Diremo subito che bisogna fotografare i soggetti da vicino, piazzandosi "strategicamente" sul percorso di gara o ai margini del campo di gioco.
Nella fotografia sportiva i soggetti sono, nella maggior parte dei casi, in movimento: bisognerà perciò usare tempi di posa brevi.
Negli apparecchi normali non è possibile andare al di là di una certa velocità di otturazione (1/100 o 1/ 200 di secondo): è consigliabile allora riprendere l'atleta nel punto in cui la sua velocità è minore (per il ciclista, ad esempio, durante una salita) o quando il soggetto, anziché muoversi lateralmente rispetto all'obiettivo, si avvicina o si allontana frontalmente.
La fotografia con il lampo
La distanza consigliata fra il lampo e il soggetto varia da 1,20 a 2,70 m. Se la distanza è minore, la pellicola sarà sovraesposta, e la stampa apparirà molto chiara; se, al contrario, la distanza è maggiore, la pellicola sarà sottoesposta e la stampa apparirà molto scura.
Adoperando apparecchi regolabili, con obiettivi più luminosi, si possono effettuare riprese anche a distanze maggiori.
In questo caso è molto importante calcolare l'esatta apertura del diaframma: generalmente si usano dei numeri guida, che sono riportati nei foglietti di istruzione delle pellicole. Il valore f/ del diaframma si ottiene dividendo il numero guida per la distanza in metri tra la sorgente luminosa e il soggetto.
Nella fotografia con il lampo, solo il soggetto principale viene illuminato correttamente: i soggetti più lontani appariranno scuri, mentre quelli troppo vicino saranno sbiaditi. Bisogna quindi fotografare soggetti posti tutti alla stessa distanza dall'apparecchio.
E' opportuno controllare che sullo sfondo non vi siano superfici lucide o riflettenti, come vetri, specchi, occhiali, che riflettono la luce del lampo facendo apparire sulla fotografia una macchia bianca.
Fotografie notturne
Per effettuare queste fotografie è necessario che l'apparecchio disponga del tempo di posa contrassegnato con la lettera B, in modo che si possa tenere aperto l'otturatore per un certo tempo.
Durante la posa, l'apparecchio deve rimanere assolutamente immobile, altrimenti la fotografia risulterà "mossa".
La soluzione ideale è rappresentata da un treppiedi ma, in mancanza, può essere sufficiente appoggiare l'apparecchio su una superficie piana e solida.
Le ore migliori sono quelle immediatamente successive al crepuscolo, quando c'è ancora un pò di luce e si sono già accese le lampade stradali.
Soggetti ideali sono i monumenti illuminati, le strade del centro ricche di luci e colori, le vetrine, ecc.
Il tempo di posa, se il soggetto è ben illuminato, è di qualche secondo: bisogna premere lo scatto e tenerlo abbassato, contando lentamente.
E' consigliabile riprendere la stessa scena con diversi tempi di esposizione, ad esempio 2 , 4, e 6 secondi: si potranno così fare dei confronti e giudicare quali siano le migliori condizioni di ripresa.
I tramonti
E' difficile sfuggire al fascino di questi soggetti, quando il sole cala dietro le montagne o si tuffa in mare colorando il cielo e il paesaggio di bellissime tonalità di arancione, rosa, rosso fuoco, violetto...
E, contrariamente a quanto si crede comunemente, i tramonti non sono soggetti particolarmente difficili.
Si può consigliare, a seconda delle pellicole e delle condizioni di luce, un tempo di posa di 1/50 o 1/100 di secondo, con un'apertura di diaframma di f/5,6.
Questo tipo di fotografia sopporta bene anche una leggera sovraesposizione e sottoesposizione.