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Colore o bianco e nero?
L'uso della macchina fotografica non cambia qualunque sia il tipo di pellicola che si adopera: colore, bianco e nero e diapositiva.
Cambia, invece, e talvolta notevolmente,il modo di fare le fotografie ed anche la scelta del soggetto.
Si pensa comunemente una fotografia a colori sia più bella di una in bianco e nero.
Questo può essere vere alcune volte, ma non sempre.
Il ritratto, ad esempio, che è forse il genere di fotografia più difficile, può dare splendidi risultati soprattutto in bianco e nero.
Mentre nella fotografia in bianco e nero il soggetto deve essere messo in rilievo con un sapiente gioco di luci e di ombre, che spesso danno un tono di "drammaticità" al
soggetto, nella fotografia a colori conviene evitare il più possibile le ombre, sia perché essa hanno una cattiva resa (cioè alterano i colori), sia perché il rilievo
all'immagine deve essere dato dal colore.
Altra regola importante: è opportuno fotografare da vicino le persone, altrimenti nella copia stampata compariranno come semplici punti irriconoscibili.
Eseguendo delle diapositive, che saranno proiettate su una schermo notevolmente ingrandite, è opportuno dare ampio risalto al paesaggio.
PERCHE' SCATTARE FOTO IN BIANCO E NERO?
Il bianco e nero è una scelta che incrementa il senso drammatico, si concentra sulle passioni sfruttando i chiaro
scuri.
In un bombardamento continuo d’immagini a colori una bella foto in bianco e nero spicca differenziandosi.
Lo fotografia in bianco e nero è un’astrazione, come tale non necessita di risposte tecniche specifiche ma esistenziali. Non serve tentare di riprodurre il vero, perché il reale non è
in bianco e nero e quindi non sarà riproducibile ma sempre e solo interpretabile.
Possiamo paragonare la fotografia a colori al cinema, mentre quella in bianco e nero al teatro. La prima ci vuole stupire con effetti speciali, colonne sonore in quadrifonia, esaltazione
della spettacolarizzazione. La seconda, per superare la minore potenzialità tecnica, deve obbligatoriamente puntare sul contenuto e sulla semplificazione.
La fotografia a colori si può paragonare alla pittura. L’artista mette colori su di una tela e il suo stile determina se essere realista, impressionista, surrealista o astratto.
La fotografia in bianco e nero, invece, è più scultura, una forma d’arte che toglie alla materia originale per plasmare nuove forme. Il fotografo deve arrivare alla sintesi dell’immagine,
togliendo fronzoli inutili che complicherebbero la lettura della foto, facilitando l’interlocutore al raggiungimento dell’essenza.
Essere fotografi di bianco e nero non s’improvvisa, il vero artista vede la foto nella sua forma originale escludendo le frequenze cromatiche dal cervello già nelle fasi di
ripresa.
Il bianco e nero, essendo più povero d’informazioni visive, ha bisogno di maggiore attenzione al contenuto, alla forma e alla direzione della luce.
Persino le ombre assumono maggiore peso compositivo nella sua forma più vera cioè d’assenza di luce. Le silhouettes diventano anch’esse parte della creazione ma hanno bisogno di essere colte
in un momento preciso, forte, catartico e non casuale. Il fotografo deve immergersi nella propria creatività e cercare esattamente ciò che vuole esprimere.
Nella foto digitale spesso capita di convertire un file a colori in b/n ed ottenere ugualmente buone foto, ma è un caso, una semplice combinazione fortunosa d’elementi che concorrono insieme
ad un risultato soddisfacente.
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CONSIGLI METODOLOGICI
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È fondamentale imparare a vedere in bianco e nero. Già nel mirino, saper escludere mentalmente le informazioni
cromatiche aiuta sensibilmente nel concentrarsi sugli aspetti legati all’illuminazione, al contrasto o alle forme.
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Concentratevi sulla composizione e su ciò che volete comunicare. Poniamo attenzione e cura solo
all’esposizione, ci faciliterà nelle future elaborazioni in fotoritocco.
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Ricordatevi che non ci sono tinte che possono salvarvi, un bel fiore potrà
essere un soggetto interessante solo se la luce e i contrasti saranno adatti. Pertanto non accontentatevi della prima luce disponibile, plasmatela alla vostra creatività.
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Poniamo maggiore attenzione a tutti i minimi particolari possibili. Ogni oggetto discordante visibile
nell’inquadratura avrà un “peso” maggiore rispetto ad una pari inquadratura a colori. La composizione deve essere essenziale, senza fronzoli, senza distrazioni. L’osservatore non ha colori da
guardare, si accorgerà più in fretta degli errori.
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Nel caso di fotografie a soggetti animati ponete maggiore cura alla loro postura o alle loro espressioni. Il bianco e
nero, con la sua povertà cromatica, porta l’osservatore a cercare l’essenza e l’espressione.
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Il bianco e nero ci libera maggiormente dalle imperfezioni dovute a grana eccessiva, pertanto non abbiate paura di sperimentare scatti ad elevata sensibilità. Trasformeremo un errore in una precisa impostazione tecnica.