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LO SVILUPPO DEL NEGATIVO
L'immagine che si riproduce sulla pellicola fotografica al momento dello scatto è un'immagine latente. Affinché questa immagine diventi visibile è necessario trattare la pellicola con appositi prodotti chimici.
Una delle più grandi soddisfazioni che può provare un appassionato di fotografia è certamente quella di sviluppare e stampare da sé i propri negativi.
Lo sviluppo dei negativi richiede una attrezzatura abbastanza modesta e, contrariamente a quanto si crede, non presenta particolari difficoltà.
IL LOCALE (camera buia)
E' necessario reperire un locale nel quale sia possibile ottenere un completo oscuramento.
Bisogna aver cura di chiudere ermeticamente porte e finestre, usando anche tende molto spesse o carta nera per impedire ogni possibile infiltrazione di luce.
E' preferibile scegliere la stanza da bagno o qualsiasi altro locale provvisto di acqua corrente.
L'ATTREZZATURA
L'attrezzatura minima indispensabile consiste di:
- una vaschetta sviluppatrice (detta anche"tank"), di forma cilindrica , che possiede all'interno un tamburo a spirale sul quale vengono avvolti i negativi;
- una confezione di "sviluppo" (o rivelatore), prodotto chimico che si trova in commercio sottoforma di polvere da sciogliere in acqua; una volta preparata la soluzione, è opportuna tenerla in una bottiglia di plastica non trasparente, a chiusura ermetica;
- una confezione di "fissaggio" che si trova in commercio sottoforma di polvere, generalmente in dosi per preparare un litro di soluzione; anche il liquido di fissaggio deve essere tenuto in una bottiglia di plastica non trasparente, a chiusura ermetica,
N.B: E' indispensabile scrivere chiaramente sulle due bottiglie l'indicazione del contenuto, per evitare di scambiare le due confezioni con risultati...disastrosi.
- un termometro per controllare la temperatura dei bagni;
- pinze
TRATTAMENTO DEL NEGATIVO
1) Nell'oscurità totale effettuare il caricamento della pellicola nella sviluppatrice (tank).
Per impratichirsi nell'avvolgere al buio la pellicola sulle spirali della tank, è bene esercitarsi con un rotolo di pellicola usata, fin quando non si sia acquisita una certa sicurezza.
Manipolare sempre la pellicola con delicatezza, avendo cura di non lasciare traccia di impronte digitali.
Effettuato il caricamento, chiudere bene il coperchio della vaschetta. A questo punto si può accendere la luce; la vaschetta non dovrà più essere aperta fino all'operazione di fissaggio compiuta.
2)Controllare la temperatura dei bagni, che deve aggirarsi tra i 18° e i 20°. Con una temperatura troppo bassa o troppo alta si alterano gli effetti chimici del rivelatore e si ottengono dei pessimi negativi, sotto o sovrasviluppati.
3) Versare rapidamente il liquido di sviluppo nella sviluppatrice, in modo che la pellicola venga bagnata subito completamente.
Agitare moderatamente, ma continuamente, il tamburo per il primo minuto, successivamente agitare ogni 40-60 secondi.
4) Per quanto riguarda la durata dello sviluppo, attenersi alle prescrizioni della Casa fabbricante della pellicola. Di solito, il tempo necessario si aggira sui 15 minuti.
Trascorso tale tempo, togliere il liquido di sviluppo dalla vaschetta, riversandolo nella sua bottiglia: eseguire questa operazione velocemente.
Sulla pellicola è stesa un'emulsione sensibile alla luce, e consistente di minutissimi cristalli di sali d'argento (normalmente chiamati bromuri o cloruri), sospesi in gelatina. Quando la pellicola esposta è immersa nel bagno di sviluppo, i cristalli non colpiti dalla luce non vengono attaccati; lo sviluppo agisce invece sui cristalli esposti, liberando l'argento dai suoi composti e depositandolo sottoforma di grani piccolissimi e irregolari, che vanno a formare l'immagine d'argento nera.
5) Lavaggio con acqua da eseguirsi rapidamente, per fermare l'azione di sviluppo sulla pellicola. Poiché durante il lavaggio lo sviluppo continua la sua azione è opportuno usare un bagno di arresto che lo ferma immediatamente.
6) Fissaggio. Dopo che lo sviluppo è stato completato, i cristalli dei sali d'argento non sviluppati e che sono rimasti nell'emulsione devono essere eliminati, per impedire che vengano anneriti, oscurando in tal modo tutta l'immagine. Si procede perciò all'operazione di fissaggio.
Si versa il bagno di fissaggio nella vaschetta e si agita con continuità per i primi 2 minuti; successivamente, si agita periodicamente. La durata di questo bagno varia dai 10 ai 15 minuti.
Togliere il fissaggio dalla vaschetta e rimetterlo nell'apposita bottiglia.
7) Lavaggio finale. Dopo aver aperto la vaschetta, si esegue il lavaggio finale in acqua corrente per circa 30 minuti.
A questo punto, la luce non può più impressionare la pellicola.
Non potendo disporre di acqua corrente, si potrà effettuare il lavaggio anche in un comune secchio, ma, in questo caso, è necessario cambiare l'acqua di lavaggio ogni 3 o 5 minuti.
Per facilitare l'essiccamento della pellicola, si può versare (ma non è indispensabile) nell'ultima acqua di lavaggio una piccola quantità di soluzione "antigoccia"
8) Asciugamento. Si toglie la pellicola dal tamburo e la si appende con le pinzette ad un filo per farla asciugare, in un luogo lontano dalla polvere. E' opportuno fissare all'estremità inferiore della pellicola una pinzetta a peso, per non farla arrotolare.
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LA STAMPA DEL POSITIVO
L'immagine che si ottiene con lo sviluppo è un'immagine "negativa". Per ottenere lo copia "positiva" è necessario "stampare" la negativa su carta sensibile (trattata, in genere; con sali d'argento), che viene impressionata dalla luce.
Questa, passando attraverso la negativa, colpisce e impressiona maggiormente la carta sensibile là dove è più trasparente e meno dove essa è più scura: si ha quindi "il negativo della negativa", cioè un'immagine "positiva".
Materiale occorrente
- Due bottiglie contenenti rispettivamente il liquido di sviluppo e il liquido di fissaggio;
- due bacinelle di plastica inalterabile;
- carta fotografica (carta sensibile);
- pinze
La carta fotografica è, come abbiamo detto, una carta sensibile, quindi deve essere manipolata soltanto alla luce di sicurezza. Questa luce è prodotta da una lampada munita di un vetro colorato, che funge da "filtro inattinico" e non ha alcun effetto sull'emulsione.
Da un negativo, la stampa si può effettuare:
a) per contatto.
b) per ingrandimento
Nella stampa per contatto, si fa aderire la carta con il negativo, emulsione contro emulsione: si otterranno naturalmente delle copie della stessa grandezza del negativo.
L'apparecchio che viene comunemente usato per la stampa a contatto si chiama "bromografo". E' di costituzione molto semplice: si tratta di una grossa scatola che contiene all'interno delle lampadine o dei tubi fluorescenti, e al di sopra un vetro opalino bianco. Sul coperchio è fissato un feltro soffice, che fa aderire perfettamente il negativo alla carta fotografica.
Nella stampa per ingrandimento, il negativo è separato calla carta e la sua immagine viene proiettata, per mezzo di un ingranditore, sulla carta stessa.
L'ingranditore contiene una lampada molto potente che concentra la sua luce sul negativo: la luce passa attraverso l'obiettivo e va ad impressionare la carta sensibile. Il rapporto d'ingrandimento dipende dalla distanza tra l'ingranditore (che può scorrere su una colonna metallica) ed il piano d'appoggio.
La durata dell'esposizione alla luce dipende dalla densità del negativo, dal tipo di carta sensibile, e dall'intensità della luce.
E' opportuno seguire scrupolosamente le istruzioni fornite dalle Case produttrici di materiale fotografico.
Trattamento
Dopo essere stata impressionata, la carta, che è a immagine "latente", deve essere sviluppata e fissata.
Le operazioni di questo trattamento, da eseguirsi con luce schermata, sono:
1) immergere rapidamente la carta esposta nella bacinella contenente il liquido di sviluppo.
2) Agitare frequentemente la bacinella. L'immagine comincerà ad apparire dopo pochi secondi: lo sviluppo completo dipenderà dal tipo di liquido rivelatore (circa 2 minuti).
3) Togliere la stampa dalla bacinella per mezzo di una pinza e farla sgocciolare per qualche secondo.
4) Lavare rapidamente in acqua corrente per circa mezzo minuto. Al posto di questo lavaggio si può sostituire un'immersione in un apposito bagno di arresto.
5) Immergere la stampa nel bagno di fissaggio, agitando periodicamente. La durata di questo bagno è di circa 10 minuti.
6) Procedere al lavaggio finale in acqua corrente per circa 30 minuti.
7) Appendere le copie per farle asciugare.
Per ottenere delle fotografie "smaltate" e brillanti, si fa aderire bene la parte emulsionata della foto su un cristallo o su una lastra cromata, quindi si passa sul dorso un rullo per espellere le bolle d'acqua o d'aria che si possono formare fra la gelatina e la lastra.
Quando sarà ben asciutta, la copia si staccherà da sola ed avrà acquistato una superficie lucida.