L'arte assira si diffuse in tre fasi storiche determinate: il periodo Paleoassiro o Antico Impero (dal 1950 a.C. al 1365 a.C), compreso del periodo di sottomissione alla
potenza babilonese, il periodo Medioassiro o Medio Impero (dal 1365 a.C. al 932 a.C.) e il periodo Neoassiro o Nuovo Impero(dal 932 a.C. al 612 a.C.).
Le opere d'arte assire giunte sino ai nostri giorni appartengono, nella maggior parte dei casi, al periodo del Nuovo Impero, mentre l'arte dei periodi precedenti, sviluppatasi soprattutto nella città diAssur, sono sopravvissuti solo pochi frammenti e le raffigurazioni dei sigilli, tramite i quali gli studiosi hanno pouto ricostruire scenari storici e artistici, secondo i quali, le città dell'epoca erano caratterizzate da numerosi santuari in stile mesopotamico, spesso completati da enormi ziggurat. Le pareti interne degli edifici erano impreziosite da decorazioni.
Sargon II e dignitario da Khorsabad, VIII secolo a.C., Parigi, Museo del Louvre
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Per quanto riguarda l'architettura, sono stati portati alla luce i resti di grandiosi palazzi, il più fastoso dei quali è quello di Sargon II, nell'odierna Khorsabad. Questi palazzi erano composti da un gran numero di stanze divise secondo regole ben precise: gli ambienti ufficiali si ergevano attorno a un cortile d'accesso, mentre le stanze private erano erette attorno a cortili interni.
Erano inoltre caratterizzati da immensi portali, a lato dei quali sorgevano le già citate gigantesche sculture di leoni o tori alati con testa d'uomo. La sala del re (che raggiungeva anche gli oltre 10 metri di larghezza) era sempre collegata con un vano-scala che permetteva la discesa del sovrano dagli appartamenti privati, posti al piano superiore.
La tecnica costruttiva dei palazzi prevedeva l'utilizzo del mattone crudo, secondo la tradizione mesopotamica, con l'aggiunta della pietra, per le fondamenta, le porte, le terrazze, i basamenti.
I templi, avendo la funzione di ospitare la divinità, da un punto di vista architettonico ripetevano la struttura delle dimore private circondanti i cortili.
L'arte assira, come tutta la sua cultura, deve un forte tributo a Babilonia, ma durante l'ultimo periodo mostra una certa originalità. Molte immagini rappresentano scene di guerra e spesso
mostrano nel dettaglio e con crudo realismo le torture subite dai popoli sottomessi al potere assiro. Si tratta di un'arte che ha come fine la celebrazione del potere dell'imperatore e scopo di
propaganda. Inoltre, nei bassorilievi, sono spesso raffigurati i passatempi preferiti dai re, ossia le battute di caccia, rese però con scene sanguinarie altrettanto crudeli, quindi in linea con
uno dei gusti artistici preminenti per gli assiri.
La raffigurazione del re era di tipo simbolico, priva di qualsiasi espressività ed emozioni, per avvicinare il più possibile la sua immagine a quella del dio. Molti di questi bassorilievi
raffigurano anche il re che presiede a riti religiosi, insieme a diverse divinità. Numerosi di questi bassorilievi sono stati scoperti nei palazzi reali a Nimrud (Kalhu)
e Khorsabad (Dur-Sharrukin). Abitualmente le figure umane sono rappresentate con la testa di profilo e il busto di fronte, i muscoli sono evidenziati a dismisura per indicare la forza e
perciò la visione delle decorazioni umane è per lo più simbolica, mentre le figure animali sono maggiormente realistico-espressive. Lo stile delle sculture ha subito qualche variazione nel tempo,
visto che nel periodo più antico le raffigurazioni hanno un rilievo minimo e dimensioni grandi, mentre successivamente, ai tempi di Sargon II, sporgono quasi come altorilievi e assumono una
maggiore eleganza, un miglior senso della prospettiva e una dimensione ridotta.
Tra le raffigurazioni più significative vi è quella maestosa di Sargon II con uno stambecco destinato al sacrificio, la scena marinara raffigurante le navi che trasportano il legno
dalla Fenicia e la Leonessa ferita.
La scultura assira raggiunse un alto livello di raffinatezza durante il periodo del Nuovo Impero come dimostrato dalla statua a tutto tondo raffigurante il sovrano Assurnasirpal II, proveniente da Nimrud e oggi conservata a Londra al British Museum, e dai tori alati a volto umano (detti lamassu), o gli shedu che proteggevano gli ingressi alla corte del re, secondo una usanza proveniente da Babilonia, conservati in vari musei del mondo tra i quali il British Museum e il Museo del Louvre. Questi avevano una funzione apotropaica, cioè di allontanare gli spiriti maligni.
Accanto alla scultura in pietra si riscontrano anche rari esempi di scultura in metallo sbalzato, come le placche di bronzo inchiodate alla porta del tempio di Balawat (Imgur-Enlil) datate al regno di Assurnasirpal II e Shalmaneser III. Si tratta di piatti orizzontali, ognuno dei quali rappresenta una fase di battaglie condotte dai sovrani: la partenza delle truppe dal campo, battaglia, presa della città nemica, deportazione degli sconfitti e infine celebrazione della vittoria con le offerte agli dei e costruzione di stele della vittoria. Sono raffigurati temi simili a quelli che si ritrovano in rilievo sulle pareti dei palazzi reali. Sappiamo da diverse fonti antiche che i palazzi neoassiri e i templi erano decorati con statue monumentali di metallo (rame, bronzo): come colonne di grandi dimensioni o tori e leoni pesanti anche centinaia di tonnellate.
Il rilievo assiro è purtroppo poco documentato archeologicamente nel periodo dell'Antico e del Medio Impero, mentre è largamente conosciuto per quanto riguarda il Nuovo Impero. Le numerose opere conosciute provengono da cicli figurativi del palazzo nord-ovest diAssurnasirpal II (883-859 a.C.) a Nimrud, del palazzo centrale di Tiglatpileser III (744-727 a.C.) a Kalkhu, del palazzo reale di Sargon II(721-705 a.C.) a Khorsabad, del palazzo nord di Sennacherib (704-681 a.C.) e del palazzo sud-ovest di Assurbanipal (668-631 a.C.) a Ninive.
I temi di questi rilievi trattano principalmente imprese militari volute dal sovrano, vittorie sui nemici, cacce al leone, cortei di dignitari e gli Annali Reali. Queste raffigurazioni avevano lo scopo di commemorare e glorificare la figura del sovrano, tramandarne la memoria ai posteri, ma anche di infondere soggezione negli ambasciatori stranieri in visita al palazzo reale.
Assurnasirpal II fa scolpire nella sala del trono alcuni bassorilievi che commemorano le sue vittorie militari in Siria, utilizzando una narrazione su più registri con scene disposte in modo caotico.
Le opere fatte eseguire da Tiglatpileser III risultano quasi prive di rilievo, schiacciate, rigide, prive di movimento poiché sono realizzate secondo rigidi schemi.
I rilievi monumentali eseguiti per Sargon II a Khorsabad prediligono scene di cortei di dignitari in processione verso il sovrano o scene di glorificazione del re, raffigurato come un mite monarca, a discapito delle scene di guerre, assedi e scontri molto in uso tra i suoi predecessori. Con queste scene il sovrano intende glorificare lo Stato.
Nel palazzo di Ninive il sovrano Sennacherib decide di rappresentare in ogni sala una diversa scena, nella quale, oltre ad inserisce un'accurata descrizione dei particolari di ogni fase bellica, inserisce per la prima volta la rappresentazione dello sfondo, creando l'ambiente naturale in cui si svolgono gli eventi descritti.
Assurbanipal torna alle scene belliche e alla caccia al leone, simbolo del re che controlla le forze della natura selvaggia e del caos, rappresentate con crudo realismo, inoltre nei suoi rilievi bandisce quasi completamente lo sfondo che diviene più astratto e perde quasi ogni segno di naturalismo.