Uno degli aspetti più sorprendenti della civiltà azteca era rappresentato dalle loro conquiste in campo architettonico. Le città erano ricche di grandi templi e palazzi - nella capitale Tenochititlan fino ad 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con uno scopo differente. I templi erano consacrati a specifici dei, e usati per attività quali cerimonie religiose, purificazioni e uccisioni di prigionieri. Molti templi erano dedicati ai sacrifici umani, alcuni per numeri ridotti di vittime, altri per sacrifici in massa.
I templi aztechi somigliano alle piramidi egizie solo in apparenza. Tra le differenze, ricordiamo:
Gli edifici aztechi mostravano una simmetria atipica e utilizzavano tutte le risorse naturali circostanti, adattandosi a diversi terreni - alcuni furono edificati sulla roccia o sopra i fiumi. Inoltre, gli Aztechi costruivano sopra strutture precedenti - ad esempio, un tempio nuovo al di sopra di uno più antico. Il palazzo più imponente nella capitale azteca era quello imperiale, non solo per dimensioni ma anche per complessità strutturale - con un gran numero di stanze - e per la ricchezza estetica, con dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale di marmo.
Anche le case della gente comune erano abbastanza avanzate da un punto di vista architettonico. Tutti gli abitanti, sia i nobili sia membri del popolo, avevano un'abitazione costituita da due edifici. Il primo conteneva una stanza, divisa in quattro aree: una per dormire, una cucina, un altare di famiglia e uno spazio adibito alla discussione. Nel secondo edificio vi era un bagno di vapore, ritenuto molto terapeutico. Al giorno d'oggi, è rimasto molto poco dell'architettura azteca; tuttavia, le restanti rovine testimoniano le notevoli conoscenze architettoniche di quella civiltà.