Ho chiesto a Francesca Mercurio di inviarmi una breve biografia e questa è l'e-mail che mi ha inviato:
"Sono nata e vivo ad Augusta, in provincia di Siracusa. La mia è una cittadina che una volta era bellissima, un' isola che comunica con la terra ferma attraverso un ponte, bella, profumata e colorata da fiori ben curati.
Da ragazzina mi veniva facile, esprimere in versi gli stati d'animo che emergevano in particolari momenti della vita, la stessa vita che spesso mi ha piegata in due con grandi dispiaceri ...ma subito dopo riuscivo a rimettermi dritta , cercando di affrontare i cicloni che a volte si accaniscono ,rendendo il quotidiano un percorso pieno di ostacoli. Sono stata figlia, x poco tempo, poi a causa di un grave lutto, la perdita di una sorella di appena 13 anni , sono diventata mamma in 24 ore all'età di appena 11 anni,.... ho dovuto fare da Mamma a mia madre e mo papà che rinunciavano di vivere , e ai mie fratelli più piccoli, storditi e disorientati dalla devastante perdita subita. Non ho mai smesso un solo attimo di essere madre, ed ho chiuso il cerchio della maternità diventato un'ostetrica. Lavoro in Sala Parto, un luogo assolutamente magico e misterioso, dove si assiste al miracolo della vita , con il mistero che in essa è racchiuso.
Dopo circa 37 anni di sala parto, non ho perso l'emozione che mi scuote l'anima ogni volta che esplode il pianto di un bambino appena nato .....spesso, appena adagio il cucciolo sul petto della mamma, allontano x nascondere l'emozione che è così intensa, che sono sicura che emette dei suoni percepibili a chi mi sta accanto .....e a quel punto che mi assale un senso di pudore, quasi non volessi farmi scoprire . Questa è stata la parte buona che sono riuscita a strappare alla vita, in debito con me, x le sofferenze che mi ha inflitto sin da bambina .....voglio fermarmi .....altrimenti dovrei scavare ancora nel passato e parlare della malattia di Mamma prima , e di Papà dopo .....le posso dire solo che li ho accuditi come loro hanno accudito me da piccola ....con amore infinito , rinunciando a me stessa ma , mi creda senza nessun sacrifici o, l'ho fatto e lo rifarei mille volte ancora, solo x tenerli con me ancora e ancora ...Scusi se mi sono allungata, ma questa è la mia "breve biografia ".
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RICORDI di AUGUSTA
Alla luce degli ultimi eventi e notizie, sono stata assalita da tanta tristezza. Da piccola mi ricordo che chi veniva ad Augusta, ne veniva catturato x la sua straordinaria bellezza. Era pulita e profumata.Aveva un mare che poche località erano in grado di sostenerne il confronto. Aveva i giardini pubblici con 2 giardinieri che mantenevano l'intero parco come giardini degni delle dimore dei re. Era l'unica città italiana che all'interno dei giardini pubblici ospitava una sala x cinematografo e un locale come il kursal. Era la più bella cittadina che poteva vantare di essere meta di turisti che affluivano x apprezzarne la splendida posizione paesaggistica .....era ....era ....era.
Adesso chi la vede, può solo fare appello alla memoria, x ricordarla come era prima, xchè di quella Augusta che era paragonata ad una bellissima donna, altera, orgogliosa, piena di fascino e di storia, adesso non è rimasto nulla. Provo tanta pena, mi sembra una donna sofferente, malata, non più in grado di difendersi, e quando ci prova c'è subito qualcuno pronto a derubarla (x quel poco che gli è rimasto) picchiarla X non farle alzare la voce. Ma la cosa che mi fa più male, che mi strazia il cuore sapete qual è? ..... che tutti vedono, tutti assistono alle percosse, ma nessuno la sa difendere.
Io da Augustana non mi so rassegnare a vedere mia madre ....sì signori mia madre, xchè Augusta è nostra madre, maltrattata dai suoi figli che non la sanno difendere, permettendo a chiunque di farne ciò che vuole ...
Quando riusciremo a dire basta ????
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Mamma,
chi veni a diri Mamma ?
Mamma è na parola duci ca' nasci
cu la vita e veni a diri "LUCI"! .
Luci do me cori e de me' occhi,
cu la mano ti cerco ...
ti cercu finu a quannnu nun'mi tocchi ...
tu si lu' cori mio e lu' me ciatu .....
e nun'mi basta tempu pi disiari, di stari sempre cu tia ...
ciatu a ciatu !
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Quando anche l’ultimo spicchio di sole è sparito,
solo allora ti rendi conto che fa freddo....
ed è lì che ti aspetta la solitudine e il rimpianto
per non essere riuscita a convincere il giorno a rimanerti amico ...
ma l'appuntamento è sicuramente a domani
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"A notte de motti
Si fa notti e m'addimuru finu a quannu si fa scuru, e si chiurunu i potti.
lassanu u luminu, pa'lluminare u passaggiu de motti.
Arrivunu muti muti e a notti china.
E fimmineddri, ci pottunu bambuli i regina, e masculiddri pistoli, suddati e melugrani, sapennu ca ppi iddri su riali rari.
Trasunu in punta di peri, nun fanu scrusciu comu angili veri,
e prima di irisinni,
asciugunu i lacrimi di duliri di chi ancora i chianci e si dispera,
aspittanu u iornu ca si'ncontrunu pi sempri ....
e allura si ca sarà festa ...e sarà festa ranni
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Il preludio dell'ultimo viaggio di una persona cara
La vita è un'incognita, nessuno conosce i progetti che sono stati predestinati x ognuno di noi . Noi attori inconsapevoli , a volte convinti di conoscere il domani , ma non ci accorgiamo che il palcoscenico che ci vede protagonisti , non è altro che una pedana traballante che , quando meno te lo aspetti , ti fa precipitare perdendo immediatamente , in un solo attimo , tutto ciò che di più caro hai costruito .....LA TUA VITA con i tuoi affetti veri ....la "SIGNORA VESTITA DI NERO " prende forma e diventa la prima donna , non guardando in faccia nessuno ....si appropria della scena madre e la conclude portandosi tutto , lasciando oltre il sipario solo pianti , dolore e disperazione.
Ciao, buon viaggio amico mio.
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A mia Madre
Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino. Con lei vedi la prima luce, la sua voce ti svelerà il segreto della vita ....ti ringrazierà di averla resa quello che è, ti accompagnerà fino al suo ultimo alito, e non ti lascerà mai solo, neanche oltre la vita. Infatti La mamma tiene la mano dei suoi bambini per un po', i loro cuori per sempre. Ciao Mamma
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Augusta mia
Nun haiu mmiria di na fimmina beddra e fantasiusa, picchì Austa mia è stata Regina altera e maiestusa. Veru è ca fù spugghiata di gente dannata e senza cori, ma l'unica preghiera mia è a tia Signuri: scaccia li briganti e i malfattori, vestila di luci, culuri, ciauru di gelsominu e tantu AMURI. Fallu ppi nui, figghi di sta terra ricca di storia e tantu Anuri
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Facemu a paci
San Giseppi falignami , na grazia ma t'affari ,cu la firi v'addumannu i livari tuttu stu affannu , frati contru frati ...diciticcilu vui ""Nun vi cuntrapigghiati "!A Maria matri di Cristu ,vaddumanu proprio chistu ...."Mittiti paci ntra li strati e dativi a manu cu tutti i frati .Iè accussì ca veni a Pasqua ....ntra i chiesi e fuora da chiazza PACI E AMURI E FRATILLANZA !
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A TRUMMA
Questa tradizione con radici così profonde , risveglia ricordi in tutti gli Augustani , quelli che siamo cresciuti a pane e rispetto di cose sacre e inviolabili , proprio come queste ....ricordo quando mia madre , ci svegliava , "" A TRUMMA !! presto susitivi ca c'è a trumma !. dopo si passava al rito della vestizione , con molta attenzione a non trascurare i particolari , " Il vestito di Addolorata"doveva corrispondere perfettamente all'originale ,la benda ( a nfascianna) che cingeva la fronte ,serviva x appuntare il Manto , la massima attenzione era nell'uso degli spilloni con la testina nera x dare lo stesso "molleggio " al Manto . La corona di spine tenuta sempre come nuova , Il pugnale ,con il manico d'argento , passato da generazioni in generazioni ...il mio aveva 60 anni circa , la cintura e la corona del rosario , erano conservate in un telo di lino , x mantenerne la genuinità e la bellezza , anch'essi antichi . I sandali mantenevano il colore neutro , così come le calze .....ricordi che trovano spazio nella memoria infinita del tempo
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A MATRI ADDULURATA
Beddra Matri Addulurata, di nui tutti si adurata,
cu ta figghiu mottu n'cruci u duluri iè senza uci,
mutu e surdu si fa u turmentu, nun hai paci mancu un mumentu....
cu lu mantu to priziusu sai salvari o chiù ngiuriusu ....
sulu tu,matri putenti sai salvari tutTi li genti,
titnti, boni e trarituri li sai puttari ndo figghiu to,
U SABBATURI !
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SAN'MMASTIANU
U iornu sta calannu je a notti sta ncuminciannu.
Forza genti ! tutti prisenti!
U camminu si fa cuntenti,
cu fedeli ansemmula a curiusi,
nda la strati su tutti na vuci !
"JE' CHIAMAMULU CA JE' CAPITANU, PRIMA A DIU E POI A SAN'MMASTIANU"!
Passu a passu STAMA ARRAVANNU,
CU TUTTU LU CORI TI STAMA CHIAMANNU!
VIVA VIVA SAN'MMASTIANU
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INNO ALLA FEDE
Nu'nsacciu chianciri lacrimi asciutti ,
chiddri vagnati ma' cunsumatu tutti,
a jè chianciutu senza cunfortu , ppi ogni campana sunata a mottu
,ma' dispiratu nda cantunera , ciccannu la fidi ca nu'nsacciu unnera ,
ma quannu ancuntrai lu mantu to' sacru ,
" Eccu ! gridai ,finalmenti ta'truvai ,Gesù miu Sacramintatu !!
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Pensieri nostalgici di
fine estate
Tra non molto arriverà l'autunno , e con lui si starà decisamente più freschi...almeno questa è la speranza .
Ma inevitabilmente ,la mente ripercorre (come un percorso assolutamente obbligato) il trascorso della nostra infanzia .L'apertura della scuola , solo per i primi giorni andavamo accompagnati dalla Mamma ,poi ce la dovevamo sbrigare da soli ,e guai a piangere ...."se no nun'crisci mai ".Con l'avvicinarsi alla ricorrenza della giornata dedicata ai defunti , si ci preparava a ricevere i "riali de motti " solo x chi era stato meritevole , ma di fatto non era così, perchè tutti i bambini ne ricevevano uno . Ma la magia vera , era tutto quello che ruotava attorno a questo periodo , le leggende che lo caratterizzavano, lo rendevano uno dei periodi più attesi dell'anno. La vigilia de "motti ", si accendevano dei lumini davanti all'uscio di casa ,sia x illuminare il percorso de "mutticeddri ", che x dare sollievo alle anime del purgatorio .Spesso si lasciavano le tavole imbandite , anche con poco ,x offrire loro il pane spezzato e del vino ,come da Gesù nell'ultima cena , .Tutti i bambini venivano mandati a letto presto , "se no i mutticeddri nun'passunu se siti arruspigghiati "ma la curiosità era tanta ....tanta quanto la paura di incontrarli mentre depositavano i regali, bambole x le bambine , e melograni , soldatini e"pistole a capsi" x i maschietti . Queste leggende si tramandavano x mantenre delle tradizioni che ormai non se ne ha memoria , e vi posso dire una cosa ? Mi piacerebbe rivivere quelle emozioni . Forse un desiderio inconscio di rivedere mia Mamma , mio Papà , i miei nonni , i miei zii , mia sorella Lory e tutti quelli che mi mancano ,ma so che ci hanno solo preceduti ,e che prima o poi rivedremo
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AI MIEI GENITORI
Cu avi a Mamma , iè ricca nda l'arma ....cu perdi a Mamma , ppi' tutta a vita
sa'addanna
Cu avi u Papà felici si fà ....
Cu perdi u Papà paci nun'sinni' dà
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RICORDI
Cerco ricordi e scavo nda' la menti ,
pinsannu a tia Mammuzza tutti li mumenti .
Quannu picciriddra mi tinevi mbrazza ,
cantannu cu la vuci to a chiù bella ninna nanna .
Criscennu mi dicevi "nun' peddiri mai l'amuri ca ti sta dannu ,
tenilu cu' tia , ma senza affannu .
Fanni tesoro e tenitillu strittu a tia ,
tantu sempri ansemmula saremu ppi'la via .
Ricorda ,ca' a Mamma è comu l'aria attornu o munnu ,
e mai mai si nni' va nfunnu nfunnu
....quannu si' tristi e pensi a mia .....u senti?
cu na carizza ti dicu " Ca' sugnu vita mia !"
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U PORTU D'AUSTA
A'mbuccatura o portu , ora tu cuntu,
na' vota era affuddrata di navi di tuttu u munnu
e tutti l'Armaturi , traseunu a tutti l'uri
faceva degnu l'omu travagghiaturi .
Nun'si canusceva crisi e povertà ,
c'era benessiri e onori ppi tutta la città .
I Ustanisi ierunu 'nnammurati da so terra
e n'chiffarati a falla pariri' sempri chiù beddra .
Canusciutu de putenti di la terra , era vistuto sempri di gran festa ,
scuddannusi i cosi brutti di la verra .
Sunaunu i sireni ppi' la menza (mezzogiorno) ,
e i furasteri ,cu l'occhi curiosi e a manu nfrunti ,
taliaunu da torri Avalos ansino e Forti .....
chi tempi amici miei , tutti gluriousi !
Ora ca' su finuti tutti cosi ,
ci damu a cuppa a chisto e a chiddru ,
senza pinsari ca a cuppa è di tutti ,
ma na cunfusioni nun' l'avi nuddru !
....ma 'ntantu avemu la memoria ,
di quantu uomini ndo' 60 ,
pigghiati ppi la manu e senza scantu ,
scacciaru lu nemicu ciancu a ciancu .
Nun'cerunu culuri e mancu 'mmiria ,
ma tutti ansemmula nda' li stissi strati ,
sa firaru a diri " NO DI CA NUN' PASSA NUDDRU , U PORTU NUN' SI TOCCA "
e ndo' paisi so' vinniru cacciati
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A Notti i Santa Lucia
Si fa notti e ni cuccamu ,
ma sintemu n'cauru stranu ,
ca ppi essiri na notti di mmennu ,
ieni cauru a trarimentu,
u celu annuvulatu ,
forsi chiovi appena agghiunnatu ...
mah , dici la genti ....
stu cauru nun mi piaci ppi nenti .
Dopo a mezzannotti , anzi dopo l'una ,
e ppi essiri precisi all'una e vinti ,
nu boatu di luntanu avanza veloci
e si pigghia ppi manu cu n'autru trarituri e nemicu umanu ....
U TIRRIMOTU !
scuoti li strati chiesi e palazzi ,
facennu scantari a tutti li razzi .....
Na' luci ca' agghionna ndo celu d'Austa ....
"Eccu è la fini !! ora scoppula macari a'ndustria !!"
chistu è u pinsiri ca facemu tutti e priamu " Santa Lucia :
"Vai no' Signuri e pria ppi tutti "!
Appena ni fimmamu di ballari ,
tutti lassamu li casi e pinsamu a scappari .
Nuddru sapeva fuora com'era ..
ma basta ca' erumu fora e taliaumu na ogni cantunera ,
ciccaumu i vicini e i parenti ....
spirannu ca nuddru sa 'o fattu nenti ....
arrivunu i primi notizi ....morti a Carlentini ,
.....cala la tristizza e la disperazioni
....chistu fù u tirrimoto di Santa Lucia
e cu su scodda cchiù ppi tutti i generazioni !!
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NATALE
Noi , strumenti di un'orchestra chiamata vita, dovremmo suonare all'unisono, melodie che sappiano aprire il cuore dei più duri,
solo così arriva "NATALE"
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La Mamma
La Mamma è una benedizione che ti verrà concessa una sola volta nella vita ....non perderla , amala , vivila . Non temere di amarla troppo , avrai solo permesso al tuo cuore di tenere un ricordo prezioso
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AUGUSTA
Austa mia na vota era priziusa e ginirusa , ca facci beddra e inginiusa faceva nnammurari a tutti i furasteri , e quannu a vireunu , tunnaunu cu tutti la reri( eredi
) .Co' ciauro di rosa e gelsomini, si cuntava di iddra ne paisi vicini .A strata mastra sempri china di genti , cu Mammi e picciriddri sempri fistanti . A villa vistuta sempre a culuri , co iocu
da funtana ca incantava i visitaturi .I giovani faceunu rigghioccu ndi IUZZU , o Bar Noè e u bar de Franchi . Faceunu amuri , passiannu avanti e arreri , cu l'occhi fissi a zita e a tutti i
pritinnenti . U kursal sempre galanti , ma 'rrioddu ca a genti ppi trasiri si visteva sempri eleganti ...U Portu ...! e chi era u Portu !l'orgoglio de Ustanisi fattu cristianu !
Uora 'nun dicu ca 'nun è beddra , però 'è stanca di iessiri maltrattata .... vulissi iessiri amata , comu na Mamma ca' ha datu u cori sò e la so vita e 'nun viniri mai scurdata.
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La Mamma
Solo una madre sa' tacere il suo dolore dinanzi al tuo .....in quel momento ti mette a riparo dentro il suo cuore
Ciao Ma'
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Per percorrere la strada del cuore , non servono scarpe eleganti , puoi andare anche scalza quando entri ....purchè lasci le tue orme e non fai rumore quando esci e lo lasci x sempre .
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A vita ogni tantu s'ancapriccia , facennu sbagghi e forsi s'ampastizza ,
criannu cunfusioni e tanta negghia .
Ma quannu si fà jornu e c'è chiarizza , lu munnu cancia facci e duna alligrizza . L'amuri , ascuta a mia , non è piccatu ,
ma tantu batticore e vagghiaddizza ,
na musica ca' incanta e 'nnammurati , sunannu noti nobili e sturiati ...
Jù t'amu e tu ? addumannu o cuori miu .......
Macari !! m'arrispunni senza indugiari
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Austa mia
Austa mia chi nni sannu i giornalisti di la storia , ca' Federico t'addutau ppi lu splennuri .
Augusta ti chiamau cu tantu orgoglio , jè reggina addivintasti di lu ioniu .
Lu mari era fonti di ricchizza da torre avalos all'isola magnisa , la meraviglia di na' principissa .
Jù nun' m'affrunto no do' mo' paisi , anzi sugnu orgogliosa e pronta a verra ( guerra ) ,
a verra a tutti chiddri ,ca crisciuti come figghi di sta matri ,
ma purtroppu nun sannu amari la me terra.
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ASPITTANNU NATALI
Natali 'nde famigghi è tradizioni , di canti
ciarameddri e binirizioni .Li strati a festa si incunu di cunfusioni , cu accatti riali , cu si pripara ppi lu gran cenone . La tradizioni ni vuli a tutti uniti e fistanti , senza pinseri e
felici nda tutti i canti ,tavuli chini e crirenzi trabuccanti di calia simenza e turruni ,ppi ranni , nichi e nanni vavi .Tutti misi a giru tavulu aspittannu u iouchu cu la matta a cu ci'attocca
, vincennu na partita che carti ...spirannu ca si vinci macari sulla vita e a tutti i patti . Ma c'è cu iavi u cuori ammarazzatu di tanti dispiaciri e pugnalatu ,la sorti l'ha feritu a trarimentu
purtannula 'nda l'abissu do turmentu....ci manca n'figghiu , na figghia , u cumpagnu , na soru , n'frati .....nu' si senti u caluri do natali , si trova sulu friddu e tantu mali
.
Spiramu ca u Bamminu potta confortu ndo
cuori di cu aspetta a festa di Natali
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Sentu lu ventu sfirzare lu mari , comu cantannu canzuni d'amuri ,la luna ca 'brama cu tanta passiuni , si tinci d'argentu e si illumina comu n'lampiuni .Li strati si vagnugnu cu tanta tristizza . Eccu ca u celu 'nun sapi ca fari , lassari ca i nuvuli annacunu a luna , oppuri chianciari picchì ha persu l'amuri ?
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