Sceneggiatura - Tante vite, sempre tu!
SOGGETTO
Protagonista della storia è una donna circa quarantenne che vive una storia burrascosa con un uomo che, pur amandola, ha un comportamento ambiguo e incostante, ora innamorato, ora violento e poi
fuggiasco.
Questa donna è una medium.
Per cercare di capire il perché del comportamento del suo uomo, chiede ad una Entità (che lei chiama Padre), una spiegazione. Questa Entità le rivela che la loro storia insieme è molto antica
perchè si è ripetuta in altre vite sempre con le stesse caratteristiche di coppia dove lui è stato carnefice e lei vittima.
Quindi si tratta di un Karma di coppia dove lui ignora totalmente cosa sia l’amore e di conseguenza sfugge ad esso costantemente o addirittura assume un comportamento crudele.
Le viene quindi concesso di entrare in contatto con le anime di sue quattro reincarnazioni precedenti in cui ha incontrato lo stesso uomo in situazioni diverse.
In questa sua avventura verrà accompagnata da una voce narrante che è la Stilla Madre, ovvero il ceppo comune di origine della stessa medium e delle 4 anime che l’hanno preceduta. Per quanto
riguarda l’uomo, anche in questo caso la testimonianza sarà data dalla sua voce narrante che è la sua Stilla Madre.
Il risultato finale di tutto questo evolversi è che il Karma verrà chiuso solo quando LEI (ovvero la medium e le sue 4 incarnazioni) riuscirà a perdonare LUI e solo a quel punto potrà avvenire il
loro ricongiungimento e l’Amore quello vero.
Nella prima incarnazione siamo in Francia, nell’anno 1400 circa. L’anima è quella di Giovanna, indomita guerriera che guidò l’esercito contro una guerra Santa per difendere Dio e la Francia da
conquistatori e infedeli. Giovanna venne condannata al rogo e LUI in quella occasione fu il funzionario che ne decretò la fine.
Nella seconda incarnazione siamo sempre in Francia, nell’anno 1725 circa.
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SCENEGGIATURA
INT. CASA DELLA MEDIUM - SERA - EPOCA ATTUALE
Interno di una casa normale, località indefinita, periodo invernale, donna, circa quarantenne, sdraiata sul divano, avvolta in un piumone, con occhiali per lettura e pc portatile sulle gambe,
intenta a scrivere. Ai suoi lati un gatto e un cane dormono placidamente.
Dopo aver scritto, soddisfatta, si accende una sigaretta e rilegge il testo.
MEDIUM
Non ti ho, sei lontano, ancora sei lontano.
In questa vita e in quelle già vissute, in amore siamo stati.
Ma tu quel legame all’improvviso volesti rompere.
E oggi ti aspetto.
Adesso io che non ho te, voglio di te avere la tua Stilla, la tua mamma Stilla, perché solo con lei riuscirò a vivere il tuo
ricordo.
Improvvisamente si sente turbata, si toglie gli occhiali, si porta le mani davanti agli occhi, come per concentrarsi, resta ferma un attimo, poi di scatto, chiude il computer, spegne la
sigaretta, afferra un foglio di carta ed una penna, comincia a scrivere come in trance.
Dopo aver scritto, ritorna in se, mostra gioia incontenibile nello sguardo, le tremano le mani, legge quanto ha scritto.
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EST. GIORNO – ANNO 1450 CIRCA – VILLAGGIO – IN FRANCIA
Giornata di sole, tanta gente che lavora, animali liberi, bambini che giocano e corrono.
VOCE NARRANTE DI GIOVANNA
Il mio nome fu Giovanna. Giovanna la perla di Dio. Piccola, acuta, sveglia, intelligente.
Giovanna è una bimba di circa 4 anni, alta quasi un metro, le gambe tonde tonde, sopra le sottane. Poi il grembiule a fiorellini stretto in vita, le braccine, ben nutrite.
I lunghi capelli, raccolti in alto. Alcuni ribelli svolazzano via. Scalmanata. Corre a perdifiato. Ride
VOCE NARRANTE DI GIOVANNA (continua)
Correvo e scappavo tutto il giorno, sempre allegra. Il mio ridere e i miei lunghi capelli erano la cosa più bella.
Si vede discutere animatamente con i vicini, con il parroco, con i viandanti che scuotono la testa e si allontanano carezzandola miseramente.
VOCE NARRANTE DI GIOVANNA (continua)
Usavo un vocabolario che non poteva appartenere ad una bimba della mia età né al mio ceto sociale. Stupivo tutti con le mie
domande.
Si vede Giovanna che bussa ad una porta e parla con una domma, che ascolta con finta attenzione.
VOCE NARRANTE DI GIOVANNA (continua)
Scappavo sempre di casa perché cercavo il mio Papà, quello vero, non quello che era a casa mia.
GIOVANNA
Ciao.
È qui il mio papà?
DONNA (ridendo)
Tuo papà è a casa.
Ti sta aspettando.
Prendi questa mela e torna dalla mamma.
GIOVANNA (accorata)
Ma io conosco mio padre, quello che vive in casa, ma non è lui che cerco.
Io cerco L’Altro Padre, quello che ho lasciato da poco. Quello che mi ha carezzato la testolina dicendomi : “Giovanna ho bisogno di te, và
in terra, lì mi troverai!”
Ma dove si sarà nascosto?
La donna le accarezza la testa, sorride e chiude la porta, Giovanna si gira e torna sui suoi passi pensierosa
GIOVANNA (Pensando)
Uffa come sono difficili i Papà! Quello a casa dice sempre che sono una pena, quello dell’altra casa si è nascosto e non lo
trovo!
Un sospiro, da adulta, un gesto per strofinarsi la fronte. Un viandante, su un carretto, si ferma.
VIANDANTE
Bella bimba, che fai qui tutta sola?
GIOVANNA
Cerco papà
VIANDANTE
Come ti chiami?
GIOVANNA
Giovanna
VIANDANTE (ridendo)
Ho capito, sei quella bimba che tutti chiamano “I due papà”.
Dai, salta su che ti riporto a casa
Fa salire la bimba e la accompagna a casa. Giovanna è triste e pensierosa.
INT. GIORNO – IN CHIESA
Si vede Giovanna assieme a suo padre, che parla con un prete.
VOCE NARRANTE DI GIOVANNA
Tante volte venivo spinta di malavoglia dal prete. A raccontare di questo papà che mi carezza la testa, della mamma, dei tanti Bimbi che
danzano attorno a lei, del profumo di fiori, dei canti, dei suoni.
PRETE
Tutte fandonie di bambini troppo furbi nella mente, intelligenti e maliziosi. La piccola sa che la gente l’ascolta e si diverte ad
inventare frottole.
Mentre il prete parla a suo padre, Giovanna estasiata, guarda i quadri della chiesa. Parla con loro, s’inchina.
PAPA’ DI GIOVANNA
Grazie padre.
Giovanna andiamo.
Giovanna corre verso di lui, gli da la mano e insieme escono dalla chiesa. All’uscita Giovanna prende una bella sberla dal padre.
INT. GIORNO – CASA DI GIOVANNA
Arrivati a casa Giovanna si precipita in cucina e ruba una frittellona alla madre che la rimprovera con il mestolo in alto.
MAMMA DI GIOVANNA (urlando e ridendo)
Giovanna!
Giovanna si ferma, improvvisamente diventa seria.
Si siede.
GIOVANNA (seria)
Sempre le solite cose mamma. Sono una piccola visionaria e dovrei smetterla d’inventare storie per il divertimento degli
altri.
La mamma poggia l’arnese da cucina e si avvicina alla sua piccola, le aggiusta un ciuffetto di capelli, poi con voce dolce le chiede:
MAMMA
Non sei contenta di stare da noi? C’è qualcosa che ti manca? Hai forse fame e non lo dici? Papà ti fa del male?
GIOVANNA
No mamma sono felicissima, ma ti giuro che prima di nascere il mio papà mi ha detto “Va Giovanna e in terra mi troverai”. Ecco perché lo
sto cercando.
MAMMA
Non puoi aspettare un pò e rimandare questa ricerca a quando sarai più grande?
Giovanna la guarda. Ci pensa su un attimo
GIOVANNA
In fondo papà non mi ha detto quando lo incontrerò.
MAMMA
Appunto amore mio, ti chiedo un po’ di tregua!
E la mamma abbraccia Giovanna.
GIOVANNA
Ti aiuto ad apparecchiare
MAMMA
Grazie. Stasera minestra di patate, quella che piace tanto a papà.
Giovanna si affanna tra le ciotole, il pane da affettare, i tovaglioli, garbatamente messi, il bricco del vino.
GIOVANNA
Mamma… quand’è che potrò assaggiare un po’ di vino?
MAMMA
Quando sarai signorinella. Le gonne saranno più lunghe e forse avrai un fidanzato. Vedi che sto già dando i primi punti al tuo
corredo?
GIOVANNA
Grazie mamma, ma non credo mi sposerò! Io diventerò uno spadaccino e servirò la Francia!
MAMMA (ridendo)
Alla tua età dite tutte così. Un giorno vedremo. Bella come sei, chissà quanti pretendenti avrai.
Giovanna abbraccia felice sua madre.
INT. GIORNO - STANZA DI GIOVANNA – DOMENICA
Giovanna è già vestita. La mamma entra nella sua stanza.
MAMMA
Giovanna sei pronta?
GIOVANNA
Si mamma
MAMMA
Allora andiamo.
EST. GIORNO
Mamma e Giovanna prendono il calesse e vanno in chiesa. Durante il viaggio la mamma, che sa già a cosa va incontro, sospirando le raccomanda come comportarsi.
MAMMA
Mi raccomando Giovanna comportati bene
GIOVANNA
Si mamma
MAMMA
Non cantare a voce alta
GIOVANNA
Si mamma
MAMMA
Non fare arrabbiare il prete
GIOVANNA
Si mamma
INT. GIORNO – IN CHIESA
Giovanna mette un’estasi e un vigore particolare nell’intonare gli inni al Padre. Sua madre cerca di zittirla strattonandola e sussurrandole parole d’ammonimento. Qualcuno ridacchia.
PRETE
Su Giovanna credo che il buon Dio abbia capito il tuo amore. Adesso siediti che c’è la predica!
Soddisfatta e presa di sé Giovanna si siede con garbo ed ascolta tutto ciò che riguarda il Cielo. Guarda la sua mamma e cerca di comportarsi come lei
GIOVANNA
Mamma sono ben seduta per Gesù?
MAMMA (bisbigliando)
Si!
GIOVANNA
Mamma, i capelli sono composti per Gesù?