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1° giorno: Catania
Ricca di palazzi e chiese, il barocco di Catania si caratterizza per il connubio tra il nero della pietra lavica e il bianco della pietra calcarea. Un aspetto questo che risalta soprattutto nella Cattedrale che domina Piazza Duomo, giusto di fronte all’Elefante, anch’esso realizzato in pietra lavica. La via del Barocco catanese è senza dubbio Via Crociferi, con le numerose chiese che la costeggiano. Si accede passando per l’Arco di S. Benedetto, dal corso Vittorio Emanuele II. Il barocco non è l’unico motivo per venire a visitare una città, che offre anche altre bellezze architettoniche come il Castello Ursino, esempio di architettura medioevale, e quello che rimane dei teatri greco e romano, oltre alle bellezze naturalistiche, come il parco dell’Etna.
2° giorno: Siracusa
Meravigliosa città della costa orientale siciliana, nota per il suo sito archeologico monumentale risalente al periodo greco e che portò la città al massimo del suo splendore, è resa ancora più bella dal barocco che caratterizza la suggestiva isola di Ortigia, a cui si accede attraverso un ponte che la collega l’isola alla città. Ogni angolo e vicolo dell’isola presenta spettacolari facciate dallo stile barocco, come il maestoso Duomo di Siracusa che si affaccia nella piazza centrale dell’sola. Tra gli altri edifici si segnalano il Palazzo Vermexio, dove ha sede il Municipio Aretuso, e il palazzo Benevento. Da segnalare anche la fontana d’Artemide e la fontana Aretusa simbolo della mitologia greca che dominò in passato, e di un amore reso possibile dal volere delle divinità. Da vedere anche il parco archeologico con il Teatro Greco e l’Orecchio di Dionisio.
3° giorno: Noto e Modica
Mattina
Città definita il giardino di pietra per le sue bellezze architettoniche e per l’armonia dei suoi Sali scendi che raccordano gli edifici e le chiese barocche del centro. Il colore delle facciate dei suoi edifici deriva dall’utilizzo della pietra locale, che conferisce alle chiese e ai palazzi un mix tra rosato e dorato. Il gusto di visitare Noto deriva dalla scoperta lenta delle sue chiese e delle sue piazze, luogo perfetto per gli amanti delle passeggiate. Fra le opere maestose vi è la Cattedrale con la scalinata, S. Domenico, Palazzo Ducezio, Palazzo Nocolaci, tanto per citare i più importanti). Ogni piccolo particolare conserva la sua grazia dello stile barocco con la quale si volle ricostruire la città dopo il devastante terremoto del 1693. L’evento principe della città è l’infiorata barocca, quando le vie del centro vengono ricoperta da un fiume di fiori che rappresentano i simboli della tradizione e della religione locale.
Pomeriggio
Divisa tra la parte alta e la parte bassa incastonata nella vallata, Modica conserva ancora le sue stradine e vicoletti, dove è viva la tradizione delle piccole botteghe artigianali e gastronomiche. Il barocco diventa lo stile con cui la città viene ricostruita dopo il terremoto del 1693, e questo la rende una dei luoghi più affascinanti della Sicilia sud-orientale. Oggi è parte del complesso della Val di Noto, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio mondiale della cultura. Da vedere assolutamente, la Chiesa di S. Giorgio posta alla sommità di una maestosa scalinata dì 250 gradini. Ogni anno nel mese di aprile si svolge la Festa del cioccolato, un appuntamento unico per i golosi che vogliono provare la tipica cioccolata modicana.
1°giorno: Ragusa e dintorni
MATTINA
L’itinerario non può che partire da Ragusa Ibla. Qui sono stati girati numerosi esterni della fiction. La Piazza Duomo ed il Duomo di San Giorgio sono stati più volte utilizzati per raffigurare la piazza principale di Vigata, il paese di Montalbano, così come nei vicini Giardini Iblei sono state girate scene legate a diversi episodi. E’ consigliato inoltre un salto alla trattoria “La Rusticana”, alias l’Osteria di Don Calogero, ritrovo abituale di Salvo Montalbano e Mimì Augello. La passeggiata per Ibla può fare individuare altri scorci minori ma altrettanto familiari: il Circolo di Conversazione, Palazzo La Rocca e la Chiesa di Santa Maria delle Scale, inquadrati negli episodi “Gli arancini di Montalbano” e “L’odore della notte”. Il ponte dei cappuccini è ripreso ne “Il ladro di merendine”), piazza del Popolo e piazza Poste ne “La voce del violino”.
POMERIGGIO
Numerose location si trovano anche nei dintorni di Ragusa. A circa 15 minuti di strada in macchina o con mezzi pubblici si trova il famoso Castello di Donnafugata, ovvero la sontuosa e sorvegliatissima residenza del boss Balduccio Sinagra. Visitando il castello è anche possibile percorrere l’ampio terrazzo ove il commissario ed il boss trovarono un compromesso. Sempre in zona è possibile visitare la suggestiva Grotta delle Trabacche, recentemente resa fruibile, che rappresenta il luogo dove Montalbano ritrova i corpi dei due innamorati nell’episodio “Il cane di terracotta”. Si tratta nella realtà di un’antica catacomba paleocristiana.
2°giorno: Donnalucata e Scicli
Dal Castello di Donnafugata è possibile raggiungere in pochi minuti la frazione balneare di Punta Secca alias la frazione di Marinella nella fiction. Li è localizzata la casa di Montalbano e li si trova pure la casa utilizzata per le riprese degli esterni, insieme alla splendida spiaggia dove il commissario si concedeva le sue famose nuotate. Lasciata Punta Secca si può proseguire il tour verso est. La frazione balneare di Donnalucata ha anche rappresentato il lungomare di Vigata nell’episodio “Le forme dell’acqua”.
Poco distante si può raggiungere la bella cittadina barocca di Scicli, patrimonio dell’Unesco. Una passeggiata per il paese è sicuramente consigliata in quanto tra i numerosi edifici barocchi potrete anche ritrovare il Palazzo Comunale, utilizzato per il commissariato di Vigata, e Palazzo Iacono, ovvero la questura di Montelusa, l’immaginaria città-capoluogo della serie.
A Modica la diffusione del Barocco è connessa all’esigenza di ricostruire dopo il terremoto del XVII sec. Da visitare: la Chiesa di San Domenico ricostruita nella seconda metà del XVII sec. in un barocco siciliano molto severo; il duomo della Città bassa, parzialmente danneggiato dal terremoto del 1613 e completamente distrutto da quello del 1693, oggi presenta un prospetto tardo-barocco; Palazzo Tedeschi dove si possono ammirare i più bei mensoloni di Modica e S. Maria del Soccorso, che ha un prospetto convesso, in un barocco singolare, detto appunto gesuitico. Ed ancora il Teatro Garibaldi, piccolo teatro in stile tardo barocco. Da non dimenticare la Chiesa di S. Giorgio a Modica Alta prototipo delle chiese settecentesche di Sicilia e capolavoro del barocco ibleo; la chiesa di San Pietro e Palazzo Tommasi Rosso, imponente edificio barocco dai balconi modellati e arricchiti da inferriate spagnoleggianti, mensole, decorazioni
Incantevole cittadina barocca del territorio ibleo, Scicli è ricordata per essere l’unica città iblea ad aver sconfitto nel marzo 1091 i Saraceni. L’evento di questa battaglia vittoriosa è ricordato ogni anno nell’ultima domenica di giugno nella festa “La Madonna delle Milizie” nella quale sono ricostruiti gli ambienti della lotta dei cristiani contro gli arabi. La città barocca fu costruita dopo il terremoto del 1693. Di questo periodo sono il palazzo comunale, palazzo Veneziano – Sgarlata, Palazzo Papaleo, palazzo Bonelli, palazzo Spadaro, la chiesa di S. Michele Arcangelo, la chiesa di Santa Teresa, la chiesa di S. Giovanni Evangelista, la Chiesa di San Bartolomeo e di Santa Maria la Nova.
2°giorno: Ragusa e Ibla
La Cattedrale di Ragusa, dedicata al patrono della città, è un capolavoro dell’arte barocca. La facciata, divisa in due ordini, si poggia su tre portali e comprende sei colonne decorate con capitelli corinzi. Nel portone centrale le statue di San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista. E al centro quella dell’Immacolata. All’interno affreschi del ragusano Salvatore Cascone e un fonte battesimale di Carmelo Cappello, grande scultore ibleo contemporaneo scomparso recentemente. Di fronte ai giardini della Cattedrale, la Chiesa del Collegio di Maria Addolorata che presenta una facciata neoclassica e barocca. Ed inoltre la Chiesa di Santa Maria dell’ Idria o di San Giuliano e la Chiesa di S. Maria delle Scale. Palazzo Bertini, espressione anch’esso dell’arte barocca, è ricordato per i tre mascheroni che decorano gli archi dei balconcini: un mascherone destro con le guance paffute (simbolo della ricchezza), un mascherone sinistro con l’aria smagrita e burlona (simbolo della povertà ) e al centro il nobile con uno sguardo glaciale ed aristocratico. Il settecentesco Palazzo La Rocca, sede dell’azienda turismo, fu edificato vicino al Duomo di San Giorgio. Si sviluppa in lunghezza e presenta dei balconi con pregevoli mensole in stile barocco. Gioielli del barocco ibleo sono anche il settecentesco Palazzo Cosentini e, nella zona di Ragusa Ibla, il Palazzo della Cancelleria.
Gioiello dell’arte barocca, il quartiere storico di Ragusa Ibla fu ricostruito dopo il terremoto del 1693. Da visitare: la Piazza Duomo, la Basilica di San Giorgio, progettata dall’architetto Rosario Gagliardi, che con la sua maestosa cupola e la facciata convessa, è un esempio del barocco siciliano. Ed ancora la Chiesa di San Giuseppe attribuita allo stesso Gagliardi. Fa parte di un esteso complesso architettonico comprendente il Monastero delle Benedettine.
3°giorno: Noto
Il solare barocco di Noto, dichiarato Patrimonio dell’Unesco, è caratterizzato dal colore rosato della pietra usata per costruire la città. In stile barocco: la Chiesa di S. Francesco all’Immacolata e il convento annesso di San Salvatore progettato dagli architetti Sinatra e Gagliardi. La chiesa che sorge in cima ad una monumentale scalinata, presenta un portale con preziose colonne di puro barocco. Ed ancora: il Monastero delle Benedettine e la chiesa di Santa Chiara, la piazza del Municipio, la Cattedrale dedicata a S. Nicolò, l’ottocentesco Palazzo vescovile, palazzo Landolina del XVIII secolo, Palazzo Ducezio oggi sede municipale, i più bei balconi del mondo, i sei artistici mensoloni di Palazzo Nicolaci del Principe di Villadorata, raffiguranti sirene, centauri, chimere, sfingi, grifoni, rinchiusi dalle sinuose inferriate ricurve.
La chiesa di San Domenico progettata dal Gagliardi, è un grande esempio del barocco siciliano. Infine, i palazzi nobiliari in stile tardo barocco: Palazzo di Lorenzo dei Marchesi di Castelluccio; Palazzo Astuto, Palazzo Trigona dei marchesi di Cannicarao.
4°giorno: Siracusa
Nell’isola di Ortigia, nucleo storico della città di Siracusa, si possono ammirare in stile barocco, oltre ad una delle più belle piazze barocche, il Duomo, Palazzo Beneventano del Bosco e Palazzo senatorio o Palazzo Vermexio, sede del Municipio, che trae il nome dall’architetto catalano Joan Vermexio che lavorò a Siracusa nel XVII sec.. Ed ancora S. Lucia alla Badia situata a sud della piazza duomo, che per le colonne ritorte e lo scudo della Spagna sembra un’anticipazione dello stile Rococò e presenta tutta la freschezza del primo barocco aretuseo.
1°giorno: Agrigento e l'area archeologica di Raffadali
La Valle dei Templi, splendida testimonianza della civiltà greca in Sicilia, sorge tra le campagne dei mandorli. Nel sito sono presenti templi in stile dorico del V secolo a.C., costruiti con tufi calcarei locali, e rivolti a est, in accordo con il principio per cui la statua della divinità era illuminata dal sole nascente. La Valle è una zona archeologica e si estende su una vasta area. L’itinerario consigliato comprende il tempio di Zeus Olimpio (Giove), il tempio di Castore e Polluce, il tempio di Eracle (Ercole), la Tomba di Terone, il tempio della Concordia (l’unico giunto a noi integro), il tempio di Hera Lacinia (Giunone), edificato intorno al V secolo a.C. e incendiato dai Cartaginesi nel 406 a.C.
La cittadina di Raffadali, fondata con licentia populandi del 1507 da Pietro Montaperto, è circondata da una zona di rilevante interesse archeologico. Sul monte Grotticella sono state rinvenute una necropoli romano-bizantina e alcune tracce di costruzioni appartenenti all’antica Erbesso. Nella stessa zona, è stato trovato un sarcofago di età romana che rappresenta il ratto di Proserpina. Tutti i reperti sono oggi conservati nel Museo Archeologico di Agrigento.
2°giorno: Piazza Armerina e Morgantina
La Villa del Casale di Piazza Armerina è uno straordinario esempio dell’architettura Romana del IV secolo a.C.
La struttura monumentale è costituita da sale, cortili, terme e peristili. Da ammirare i magnifici pavimenti a mosaico, presenti in tutte le sale. Il più famoso mosaico raffigura dieci ragazze in
bikini, altri mosaici raffigurano invece scene di pesca e caccia.
Il sito archeologico di Morgantina, nel comune di Aidone, è tra i più importanti d’Europa. Scoperto da esperti provenienti dall’università di Princeton (1955) ha fornito tesori di tutte le civiltà che si sono succedute in Sicilia. Morgantina venne ellenizzata nel VI secolo a.C. e raggiunse il massimo splendore tra il IV e il III secolo a.C.
3°giorno: Siracusa
Siracusa rappresenta una delle più grandi testimonianze della civiltà greca e romana in Sicilia. Il Parco Archeologico nella Neapolis (città nuova in greco), realizzato nella seconda metà del XX secolo, riunisce i maggiori monumenti dell’antico quartiere greco e romano: l’Anfiteatro Romano del III secolo d.C., scavato nella roccia, oggi appare privo dei blocchi squadrati della parte superiore utilizzati dagli Spagnoli nel 1500 per la costruzione dei bastioni di difesa dell’isola di Ortigia; l’Ara di Ierone II; il Teatro Greco, le Latomie (Intagliatella, dei Cappuccini, del Paradiso, di S.Venera); la famosa grotta denominata nel XVII secolo da Michelangelo di Caravaggio “Orecchio di Dionigi”. All’esterno del Parco archeologico è possibile ammirare il Teatro Lineare, il Santuario di Apollo Tremenite e la Necropoli Grotticelle, area cimiteriale greca e romana. Da non dimenticare il Tempio di Giove, di cui oggi si possono osservare solo due colonne ma che ha ispirato i grandi viaggiatori del ‘700 e dell’800, il tempio di Apollo e il Gimnasio Romano.
Il Castello Eurialo la più grande e completa opera militare greca eretta alla fine del V sec. a.C. in soli sei anni e successivamente ampliata con bastioni e fossati e con cinque massicce torri. Oltre che per la difesa della città dai Cartaginesi, fu costruita anche come mezzo offensivo per annientare e distruggere le armate nemiche che tentavano di espugnare la città.
4°giorno: Camarina e Ispica
La zona archeologica di Camarina, fondata nel litorale Ibleo nel VI secolo a.C., fu una colonia di Siracusa. Grazie agli scavi archeologici si possono vedere: parte della città antica, tre necropoli e il quartiere dei vasai. Inoltre: il Santuario di Demetra, la casa dell’Altare del IV-III sec. a.C., resti del Santuario di Atena e, intorno al tempio, tracce del recinto sacro. Vi è anche un museo archeologico, allestito presso un casale rurale.
Sicuramente la più suggestiva tra le cave della Sicilia orientale, la Cava di Ispica è un interessante sito archeologico in cui sono presenti resti di abitazioni del periodo greco e romano. Ma anche del periodo neolitico e di quello bizantino
5°giorno: Catania
Tra le maggiori testimonianze di epoca greco-romana del centro storico di Catania troviamo il Teatro Greco, così denominato ma di epoca romana, con annesso l’Odeon, un piccolo teatro coperto per audizioni musicali. Ed ancora le Terme della Rotonda, edificio a pianta circolare, coperto da una cupola con all’interno nicchie occupate da vasche marmoree. L’anfiteatro di Piazza Stesicoro è un complesso a forma di arena dalle dimensioni simili al Colosseo di Roma. L’unica parte visibile è un pezzo degli spalti semicircolare che si estende sulla piazza. Il resto è sepolto tra i palazzi del centro storico ed è invisibile al pubblico.