A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z
U lupu pìerdi u pilu ma no u viziu.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
U pisci fìeti ra tìesta.
Il pesce puzza dalla testa.
U buongiornu si viri ri matina.
Il buongiorno si vede dal mattino.
U mastru è mastru, ma u patruni è capumastru.
Il mastro è mastro, ma il padrone è capomastro.
U lìettu è na gran cùosa: si un si rùormi s'arripùosa.
Il letto è una cosa utilissima: se non si dorme si riposa.
Un fari bruoru!
Non fare brodo!
(Detto a chi si vanta mettendo in ridicolo un altro.)
U scieccu unni cari si susi.
L'asino dove cade si rialza.
U putiaru zoccu avi abbannia.
Il bottegaio vende quello che ha.
U cacciaturi c'assicuta ru cunigghia, unu ci scappa e l'avutru n'un lu pigghia.
Il cacciatore che insegue
due conigli, uno gli scappa e l'altro non lo piglia.
U pitrusinu era bìeddhu, vinni a atta e ci pisciò.
Il prezzemolo era bello, è venuta la gatta e ci ha
fatto la pipì.
(Riferito a qualcuno che ti rovina il lavoro che hai fatto.)
U fìerru si batti quannu è cavuru.
Il ferro si batte quando è caldo.
(Detto che sta a significare che bisogna approfittare con tempestività delle occasioni favorevoli se si vuole ottenere il miglior risultato.)
Un sapiri cavari u ragnu ru bucu.
Non saper levare un ragno da un buco.
(Proverbio riferito a chi non è capace a compiere le cose più facili.)
Un'avi pila supra a lingua.
Non ha peli sulla lingua.
(Riferito a chi si esprime con franchezza anche a costo di essere giudicato scortese.)
Un capisci un'acca.
Non capisce un'acca.
(Riferito a colui che non ha sufficiente capacità di apprendimento.)
U cìelu u ittò e a tìerra apparò!
Il cielo lo ha dato e la terra lo ha raccolto!
(Il detto viene riferito a colui che ha un comportamento molto superficiale.)
U cùorvu addhivintò nivuru pi pigghiarisi u pinsìeri ri l'avutri!
Il corvo è diventato nero per essersi preso i pensieri degli altri (cioè si è occupato degli affari degli altri, che chiaramente non lo riguardavano.)
Unu, rue è iùocu; tri, quattru è fùocu.
Uno o due figli è un gioco, con tre o quattro è un fuoco.
(Detto riferito al numero dei figli che possono aversi; con tre, quattro o più figli, diventa un grosso problema nell'allevarli e mantenerli.)
Un si fa passari a musca 'nto nasu!
Non si fa passare la mosca al naso!
(Il detto sta a significare che è una persona che viene temuta nella comunità in cui vive.)
Un mancia p'un cacari!
Non mangia per non defecare!
(Il detto è riferito a colui che risparmia eccessivamente anche nel mangiare.)
Un è nè cairni nè pisci!
Non è nè carne nè pesce!
(Il detto sta a significare che una persona è un buono a nulla.)
U vìeru surdu e chiddu ch'on vuoli sientiri.
Il vero sordo e colui che non vuole sentire.
(Quando non sei d'accordo fai finta di non sentire.)
Unciti cu chiddhi megghiu ri tia e pierdici i spisi.
Frequenta le persone migliori anche se ciò comporta qualche sacrificio.
U cani muzzica sìempri u chiù spardatu.
Il cane morde sempre il più povero.
(I guai capitano a chi ne ha già abbastanza.)
Unn'è sìempri chi riri a mugghieri ru latru.
Non sempre può ridere la moglie del ladro.
(Non sempre alla moglie del ladro le cose andranno bene.)
Uocchi c'aviti fattu chianciri, chianciti.
Occhi che avete fatto piangere, piangerete.
U picca m'abbasta e assai m'assuviecchia.
Il poco mi basta e il molto mi soverchia.
(Bisogna accontentarsi di ciò che si possiede.)
U immurutu 'nmenzu a via, u so immu 'nsu talia.
Il gobbo che va per la via, non guarda la propria
gobba.
(Osservare i difetti degli altri e non accorgersi dei propri.)
Una manu lava l'avutra e cu tutti e due ni lavamu a facci.
Una mano lava l'altra e con tutte e due ci laviamo la faccia.
Un c'è nìenti na casa vacanti.
Non c'è niente in una casa vuota.
Un patri campa cìentu figghi, ma cìentu figghi un campanu un patri.
Un padre mantiene cento figli, mentre cento figli non vogliono mantenere un padre.
(I figli sono dei vili che non vogliono mantenere un genitore vecchio che soffre di solitudine.)
U fierru si batti mentri è cavuru.
Il ferro si batte mentre è caldo.
(I problemi si devono risolvere sul nascere.)
U suli ri marzu e u friscu ri fessuri si pùorta i persuni in sepurtura.
Il tempo bello di marzo e il vento gelido delle fessure, è micidiale per le persone anziane.
Un avi cirivìeddhu!
Non ha cervello! (Sei un demente!)
U scìeccu pùorta a pagghia e iddu sa mancia.
L'asino porta la paglia e lui stesso la mangia.
(Chi porta dei cibi o dei dolci che utilizzerà a proprio vantaggio.)
U stìessu mùortu 'nsigna a chianciri.
La presenza del morto ci insegna a piangere.
(Le situazioni incresciose che capitano, ci indicano come bisogna comportarsi.)
Unni accatta u pani to pà!
Dove compra il pane papà!
U cavaddhu bùonu si viri a cursa lùonga.
Il buon cavallo si valuta dopo una lunga corsa.
(Il giudizio positivo su una persona è bene esprimerlo dopo che si conosce da tanto tempo.)
Unu sulu un è bùonu mancu a manciari.
Un uomo solo non sa nemmeno mangiare.
(Una persona che compie un lavoro, ha sempre bisogno dell'aiuto di un altro.)