da "guidasicilia"
Situata sulla costa settentrionale dell'isola, ad una estremità del golfo di Termini Imerese, Cefalù si trova a circa 50 km da Palermo, sull'autostrada Palermo-Messina.
La città è sovrastata da un'altura di 270 m., dal particolare profilo a forma di testa, che cade a picco sul mare, mentre sul versante interno si
apre sull'agglomerato urbano, scendendo gradualmente in un declivio erboso.
Cefalù è una piccola città di mare, con un pittoresco porticciolo dal quale si osserva il caratteristico fronte a mare della città
murata, con gli archi che fanno da ricovero alle barche.
Il clima, tipicamente mediterraneo, gode di estati asciutte e calde, mitigate dalla ventilazione, ed inverni miti e moderatamente piovosi. Situata
all'interno del Parco delle Madonie, Cefalù dista pochissimo dalle sue più note località montane.
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In giro per la città
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A parte alcuni scarsi resti preistorici di manufatti (forni, cisterne ed edifici domestici) il primo impianto di cui
rimangono testimonianze significative in cima alla Rocca risale al IX secolo a.C.: si tratta di un edificio realizzato con struttura megalitica,
cioè a grossi blocchi non cementati tra loro, chiamato comunemente "Tempio di Diana", sul quale venne poi costruito un edificio in periodo greco,
trasformato successivamente in chiesa dai bizantini.
All'epoca normanna, risalgono invece i resti di un castello protetto da una cinta muraria che doveva servire a rendere impenetrabile la cittadina
attraverso le vie di terra.
La planimetria urbana di Cefalù fu completamente ridisegnata in epoca normanna, cosicché risulta difficile immaginare la configurazione
della città araba, pur così ricca e potente.
Di sicuro un esempio nobilissimo e caratterizzante dell'intero impianto urbanistico è rappresentato dalla spettacolare costruzione del Duomo che,
eretto a partire dal 1131, fu voluto da Ruggero II per sciogliere, secondo la leggenda, il voto per la grazia ricevuta dopo essere scampato ad una
tempesta approdando proprio a Cefalù.
L'immenso edificio domina il tessuto urbano ed è affiancato da due imponenti torri che danno l'aspetto più di una fortezza che di una chiesa vera e
propria e che dovevano incutere ai viaggiatori che approdavano a Cefalù dal mare, timore e rispetto, stupore e meraviglia.
I massicci torrioni sono aperti da bifore e monofore e serrano la facciata che è coronata da una teoria di archetti ciechi e preceduta da un
portico costruito nel 1471.
L'interno ha pianta basilicale, a tre navi separate da una teoria di archi a sesto acuto sostenuti da colonne di recupero e bei capitelli di varia
epoca.
Le arcate e le pareti delle navate sono state più volte modificate e quello che si può ammirare oggi, è il frutto di un lunghissimo lavoro di
restauro, mai comunque del tutto concluso.
Lungo le navate sono disseminate alcune opere di alto valore, come la Madonna col Bambino di Antonello Gagini, del 1533; il fonte battesimale romanico; lo splendido Crocifisso del XIV secolo; i troni, regale ed episcopale, decorati con tessere
musive.
L'abside è rivestito da magnifici mosaici realizzati da maestranze bizantine; il catino absidale ospita la ieratica figura del Pantocratore,i cui
occhi, di una infinita tenerezza, i più belli tra tutti i Pantocratori siciliani, calamitano l'attenzione dei visitatori, ovunque essi si trovino
all'interno dell'aula.
Sotto il Cristo, in un rigido ordine simbolico, si trova la Vergine, gli Arcangeli e gli Apostoli, e quindi gli Angeli, i Patriarchi, i Santi e i
Profeti. Immediatamente fuori dal Duomo si trovano sulla sinistra i resti del chiostro del XII sec.
In giro per la città è assolutamente da non perdere il Museo Mandralisca che sorge nell'omonima via, voluto dal mecenate
collezionista Enrico Piraino, barone di Mandralisca.
Il museo conserva oltre al celebre "Ritratto d'ignoto", di Antonello da Messina, anche una pregevole collezione archeologica, il cui pezzo più
importante è probabilmente il "Cratere del Tonno" risalente al IV secolo a.C.
Attorno al palazzo baronale, sede del museo si estende il centro storico, ricco anche di splendide chiese: la settecentesca architettura di Maria
Santissima della Catena, la cinquecentesca costruzione di San Nicola di Bari, e la secentesca Itria nella medioevale chiesa della Badiola.
Sulla via Vittorio Emanuele si trova un bellissimo esempio di lavatoio medievale, utilizzato fino ai tempi moderni.
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Un po' di
storia
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Il nome della città può farsi risalire al greco Kephaloidion, derivante da kephalè con riferimento alla rocca a forma di "capo" che sovrasta la
città.
Le origini della città sono ignote: sulla Rocca si trovano probabili tracce di un insediamento preistorico, notizie documentate della città si hanno però solo a
partire dal IV secolo.
Dopo la conquista da parte dei Siracusani, Cefalù passó sotto ildominio romano.
Sorti alterne condussero poi al periodo bizantino, del quale forniscono testimonianze alcuni reperti trovati nella vicina Gibilmanna.
Seguì poi la dominazione araba e quindi la conquista normanna: in questo periodo la città raggiunse splendore e ricchezza e, per volontà di Ruggero II, fu
costruita la grandiosa Cattedrale ed ingrandito l'impianto urbano.
Nel 1348 la
città passò in possesso alla potente famiglia dei Chiaramonte, poi dei Ventimiglia, conti di Geraci Siculo, che tennero la città in regime feudale ed eressero per
propria residenza quel magnifico edificio conosciuto come "Osterio Magno".
Tra il 500 e il 600, si completa l'urbanizzazione della cittadina con la costruzione di numerosi conventi dei vari Ordini religiosi, tra cui quelli Domenicani e
dei Carmelitani, e diversi palazzi nobiliari che affacciandosi sul centralissimo Corso Ruggero daranno l'impronta definitiva al centro storico.
Nel periodo spagnolo, la città attraversò comunque un momento di crisi per riprendere vigore ed attività nel corso dei moti rivoluzionari del 1820 e
1846.
La città sotto la città
Con una serie di scavi, che si sono succeduti dal 1980 ad oggi, si sono riportate alla luce indicative
testimonianze dell'insediamento ellenistico-romano.
Già da qualche tempo, l'area del centro storico di Cefalù era stata indicata come sede dell'antica Kephaloidion, contrariamente all'ubicazione tradizionale sulla
Rocca, e ciò tenuto conto anche dei risultati degli scavi condotti nella necropoli a partire dal 1976.
Gli scavi nell'area urbana hanno già portato alla luce ben sei strade accuratamente pavimentate ed altre strutture murarie che, tenuto conto anche di certe
caratteristiche della griglia urbana attuale, hanno consentito di formulare concrete ipotesi sui caratteri e la tipologia dell'antico centro.
Si tratta certamente di un impianto urbanistico ortogonale, di tipo ippodameo, con larga plateia al centro di una serie di plateiai minori, intersecate da una
serie di stenopoi (strade) che delimitano isolati piuttosto regolari.
Alcune delle strade messe in luce presso il Duomo, presso l'ex Convento di Santa Caterina e presso la Corte delle Stelle sono già state allestite per
essere rese visitabili.
Le abitazioni dovevano essere molto curate, a giudicare da quella identificabile nell'area di rinvenimento del pavimento musivo con amorino su cigno (inizi del I
sec. a.C.), oggi al museo Mandralisca, e dai resti della vasta casa in luce nell'area dell'Osterio Magno, dove per altro é stato trovato un tesoretto di monete
bronzee con Pegaso e palmetta dattilifera (fine del IV secolo a.C.).
L'area urbana è delimitata da una cinta muraria a grandi blocchi (le mura megalitiche), ben databile alla fine del V secolo a.C. e non certamente da riferire ad
età pelargica o ciclopica, com'era opinione corrente.
Le mura, integrate da torrette non molto sporgenti, sono ancora visibili lungo la costa dove si incastrano direttamente sulla scogliera, conferendo a Cefalù, la
caratteristica di "fortezza fabbricata sopra gli scogli", come la descrive Edrisi.
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Eventi e
manifestazioni
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L'estate cefaludese è ricca di appuntamenti culturali e d'intrattenimento, a beneficio degli abitanti, dei visitatori locali e dei numerosissimi turisti
stranieri che ne affollano le vie assolate.
I festeggiamenti più importanti si svolgono dal 2 al 6 Agosto, in onore del SS. Salvatore, cui tra la città é dedicata sin dal tempo di Ruggero.
Da segnare in agenda la frottola, una sfilata con carri allegorici che ha luogo la domenica dell'ottava del Corpus Domini, in giugno, quando si celebra la giornata
dei contadini: tra carri realizzati con fiori di campo e primizie dei campi, sono splendidi quelli del SS. Sacramento.
Un altro tradizionale appuntamento annuale è la "'ntinna a mari", o albero della cuccagna a mare, che si celebra il 6 Agosto: su un lungo tronco in posizione
orizzontale e ricoperto di sapone e sego, i giovani del paese si esibiscono in gare di equilibrio e bravura, con lo scopo di conquistare la bandiera, posta sulla
punta.
Assai divertente anche il Gioco delle Pignatte che vede impegnati dei bambini bendati e a cavalcioni, con un bastone in mano, a rompere pentole d'argilla ripiene
delle cose più bizzarre.
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