Cromie alla cava d'asfalto...
Foto di Silvana Licciardello
Cromie alla cava di asfalto...
di Silvana Licciardello
Sembra incredibile che nel buio profondo di una miniera si possano realizzare cromie stupefacenti. All’interno della miniera di asfalto di Castelluccio nei pressi di Modica (Rg), le pareti
di calcare impregnato di bitume mostra colate di pece solidificata, piccole forme stalattitiche, depositi di calcite di vari colori dal giallo al verde. Dall’ attuale ingresso alla miniera, che
si affaccia sulla valle del fiume Irminio, parte una galleria orizzontale che è quella che serviva per portare all’esterno il materiale trasportato da vagoncini. Segue un sistema intricato e buio
di gallerie e di sale più o meno ampie fino ad arrivare ad un pozzo (l’antica discenderia) da dove, tra la vegetazione, entra la luce solare.
Un luogo pieno di fascino che andrebbe sicuramente valorizzato sia per gli aspetti geomorfologici sia come esempio di archeologia industriale: da qui fino al 1950 si estraeva la famosa “pietra
pece”, il calcare bituminoso di cui sono fatte le cittadine della provincia di Ragusa e che è servito ad asfaltare le strade italiane.
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Le Miniere d'asfalto di Castelluccio
Lo sviluppo complessivo delle gallerie è di circa 1.600 m. L’ingresso originario era dato da una discenderia azionata da una caldaia a carbone, ancora visibile all’interno di un’adiacente costruzione, mentre l’aerazione delle gallerie era garantita da un secondo pozzo posto più a sud. Il materiale estratto veniva invece portato all’esterno tramite vagoncini attraverso una galleria orizzontale il cui ingresso si apre sulla vallata dell’Irminio e che costituisce oggi l’unica entrata agevole alla miniera. Percorrendo la galleria di ingresso si notano da subito le nere pareti di calcare impregnato di bitume con colate di pece solidificata, in alcune parti, risalite dalle profondità del giacimento originario attraverso le fratture della roccia. Tale visione che si ripete più o meno in tutte le gallerie si arricchisce in alcuni settori con la presenza di depositi di calcite, di vari colori, originatasi dalla precipitazione del carbonato di calcio sulle pareti. Ma percorrendo altri settori le sorprese non finiscono e grande attenzione deve adoperarsi da parte del visitatore per evitare di calpestare sul pavimento una serie di vaschette alimentate da acqua di stillicidio che si susseguono con lieve pendenza le une dalle altre. Osservando le pareti si notano piccole stalattiti eccentriche di bitume pendenti dalle pareti, una piccola conca naturale da cui si diparte con una serie di piccole cascate ed un ruscello contornato da depositi calcitici. Le morfologie naturali originatesi dai processi carsici attivati dalle acque di infiltrazione, hanno reso le miniere di castelluccio un ambiente originale e di forte suggestione.