Il fenomeno del randagismo è tornato tristemente alla ribalta nelle ultime settimane a seguito di due aggressioni perpetrate da gruppi di
cani randagi ai danni di altrettante persone.
Ma fare dell’allarmismo sull’onda delle emozioni genera panico inutile, soprattutto se non si dà la reale dimensione del problema circoscrivendo il pericolo e se non si
spiega ai cittadinicome difendersi qualora si trovassero nelle stesse situazioni.
Fermo restando che questo tipo di aggressioni andrebbero prevenute a monte, risolvendo il randagismo in generale con pene più severe per chi lo incrementa o, nel nostro
piccolo,evitando di abbandonare animali e segnalando ogni randagio che si incontra alle autorità competenti (vedi DEA TIPS), proviamo a vedere “a freddo” cosa è necessario “fare” e “non
fare” in caso di contatto con branchi di cani sciolti.
Che cosa non fare
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Aggredirli: urlare, lanciargli contro oggetti, alzare le mani e tentare in altro modo di colpirli è la prima cosa da evitare in assoluto: scatenerebbe l’aggressività anche di
un animale senza intenzioni minacciose.
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Guardarli negli occhi: viene inteso dalla maggior parte degli animali (non solo cani) come un atteggiamento di sfida e minaccia. Guardate lontano all’orizzonte. Riuscirete lo
stesso a tenere d’occhio la situazione.
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Mettersi a correre: i cani vi correrebbero dietro o per giocare o perché gli state facendo credere di essere una “preda”.
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Fare movimenti bruschi: gesti scomposti o troppo rapidi possono essere interpretati come minacce.
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Tenere del cibo in mano: potrebbe essere l’obiettivo dei cani. Liberatevene gettandolo a terra o, meglio, lanciandolo lontano.
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Cercare di interagire: accovacciarsi o cercare il contatto non è una buona idea se il o i cani mostrano atteggiamenti visibilmente aggressivi, tanto più se sentono
spalleggiati da un gruppo. Il discorso è diverso, ovvio, se il cane cerca il contatto amichevole, è spaesato o ferito e ha bisogno di aiuto. Ma anche in questo caso è meglio segnalare
subito il caso alle autorità competenti se non avete esperienza e non sapreste come portarceli voi stessi.
Che cosa fare
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Assumere un atteggiamento neutro: bisogna cercare di rimanere il più possibile indifferenti e impassibili e di trasmettere sensazioni neutre (né belligeranti né di terrore)
anche col linguaggio del corpo: busto eretto, braccia lungo i fianchi e sguardo all’orizzonte.
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Retrocedere lentamente: se l’aggressività è stata scatenata da un’invasione del territorio da parte vostra, ci sono buone probabilità che il cane o il gruppo si plachi,
semplicemente, uscendone. Fate qualche passo indietro, prima senza voltarvi e poi girandovi sul fianco. Se non vedete segni di aumento di aggressività e anzi si acquietano, giratevi
completamente e allontanatevi, ma sempre molto, molto lentamente e senza mai fissarli negli occhi.
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Rifugiarsi in un luogo sicuro: se per qualunque motivo e come estrema possibilità foste costretti a scappare, cercate subito un rifugio sopraelevato o comunque non
raggiungibile dagli animali. Non sfidate i cani sulla velocità: non vincereste mai!
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Rispondere ad aggressioni con atteggiamenti di sicurezza e forza: lo scontro diretto è da evitare il più possibile, ma se foste attaccati per primi cercate di mostrarvi
sicuri, forti e pronti a reagire.
Segnalare sempre i randagi
Gli animali randagi, soli o in branco, vanno sempre segnalati alle Autorità competenti telefonando alla Polizia municipale, alla Asl o direttamente al canile (Legge
281). E' importante per ridurre il rischio di problemi sanitari e di aggressioni da parte di branchi inselvatichiti e per garantire un futuro migliore agli animali stessi.