La pittura di Abate è indubbiamente figlia del suo tempo. I tanti generi artistici cui Abate si dedica con bravura e disinvoltura sono testimonianza di quel suo peculiare eclettismo che lo consacra fra i protagonisti della scena pittorica siciliana del periodo.
Nella seconda metà dell’Ottocento si affermano gli artisti del Realismo sociale che dipingono temi toccanti, a volte crudi, di vita urbana. L’artista aderisce al verismo sociale in una forma, quella patetica, molto cara al suo insegnante Antonino Gandolfo.
Alessandro Abate è colorista ed è pittore genuino. La sua pennellata non ha pentimenti, egli si abbandona alla sua ispirazione, all'impeto, alla canzone della luce, alla forza del suo temperamento e dipinge con larghezza, ma senza esagerazione.
Questa forza espressiva vince anche le ragioni tecniche e così assistiamo alla visione di acquarelli che hanno la consistenza, la saldezza e la sostanzialità dell'olio, e ad oli che sembrano acquarelli, tanta ne è la trasparenza.