Giovambattista Sangiorgio, detto Titta, nacque il 25 dicembre 1883 a Biancavilla da Placido, sarto, e Carmela Grasso.
Sin da bambino mostrò precoci attitudini artistiche che avrà affinato, probabilmente, presso qualche bottega artigiana. Studiò da autodidatta e sin da ragazzo cominciò a lavorare nel suo paese sia nelle chiese - facendo piccoli lavori di restauro - che presso privati decorando con pitture murali le abitazioni.
La sua attività si concentrò soprattutto nella pittura e nella scultura (spesso con la tecnica della cartapesta) ma si dilettava anche di teatro, musica, fotografia, storia naturale, architettura. Aprì un laboratorio dove era collaborato dal fratello Salvatore, provetto indoratore, e da altri operai.
Cominciò ben presto a farsi conoscere fuori dai confini comunali e lavorò nei paesi limitrofi (Adrano, S. Maria di Licodia, Motta S. A., S. G. La Punta) e a Catania. Istituì a Biancavilla una scuola di disegno che fu attiva fino al 1916, quando la dovette chiudere perché richiamato per la guerra.
Buona parte della sua attività si svolse a Messina e nella sua provincia (Barcellona P. G., Castel di Lucio, Milazzo) restaurando opere religiose danneggiate dal terremoto del 1908 e decorando abitazioni private.
Nel 1920 si sposò e si trasferì a Catania. Fu questa la fase di più intensa attività e con le opere di maggior rilievo, ma fu una fase breve in quanto nel settembre 1926 si ammalò perdendo immediatamente la vista e aggravandosi con una progressiva paralisi di tutto il corpo. Dopo quattro anni di sofferenze - mentre la moglie, Rosaria Policastro, si occupava di far completare ai suoi collaboratori i lavori in sospeso - morì a Catania il 23 settembre 1930 a circa 46 anni.
Tra le sue opere più importanti vi sono:
1897, statua di uno scugnizzo napoletano (terracotta dipinta, coll. priv.)
1910, lavori di decorazione di Villa Colantoni a Tremestieri di Messina (la villa, sebbene vincolata con D. A. n. 5544 del 7/4/1998, è stata demolita)
1912, lavori di decorazione del Casino dei civili di Adrano
1913, quadro del pastorello che suona lo zufolo (coll. priv.)
1920, coperta con dipinta l’Aurora di Guido Reni (coll. priv.)
1921, statua del Cristo risorto (Biancavilla)
1924, altare dalla chiesa del convento di Barcellona P. G. (completato da collaboratori nel 1930)
1926, decorazione dell’organo espressivo della chiesa di S. Francesco
all’Immacolata di Catania
1926, decorazione del Grand’Organo della Cattedrale di Catania
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