Emilio Greco, scultore, scrittore ed illustratore italiano, nasce a Catania l'11 ottobre 1913 ("...Sono nato a Catania in una casa posta sotto il livello stradale, eravamo in otto tra i genitori, i figli e una vecchia sorella di mio padre...").
Già in età scolare dimostra la sua passione per l'arte: di nascosto, scoraggiato da suo padre che lo vorrebbe avviare a una professione più redditizia, riempie quaderni di disegni. Saranno tuttavia le modeste condizioni della famiglia a spingerlo verso la scultura. "...A tredici anni in seguito a una malattia di mio padre, dovetti lasciare la scuola, contento di entrare a lavorare nella bottega di uno scultore di monumenti funerari. Imparai rapidamente a sbozzare il marmo e la sera mi fermavo fino a tarda ora a modellare nella creta frammenti di opere classiche".
Osservando i resti delle opere greco-romane, Emilio Greco viene attratto e dunque scopre la sua passione per la scultura antica. La sua carriera comincia durante adolescenza intraprendendo l’apprendistato di scalpellino presso una ditta edile di un architetto locale.
La Catania di quel tempo, però, non riuscì a dare all'artista le giuste soddisfazioni che desiderava, in quanto per i giovani vi era soltanto la possibilità di esporre in qualche piccola e rara mostra.
Nel 1934 consegue un attestato da esterno presso l'Accademia di Palermo. A vent'anni avendo già a disposizione numerose opere grafiche, ha la possibilità di esporre al Circolo Artistico di Catania, seguita da una piccola esposizione nel ridotto del Teatro Massimo di Palermo di alcuni disegni.
La progressione della sua fama è impressionate, come la mole di lavoro che riuscì ad accumulare fra terrecotte, sculture in marmo, anche grandi ritratti e molti disegni che entrano nelle maggiori esposizioni italiane, francesi e tedesche.
Svolse la sua ricerca sempre nell'ambito figurativo, prediligendo il tema della figura femminile di cui esaltò con raffinata perizia l'aggraziata sensualità.
Con il susseguirsi degli anni, per un breve periodo ebbe la cattedra all'Accademia di Carrara come docente supervisore. In questo periodo ebbe come allievo il pittore Gualtiero Passani con cui intraprese un rapporto di collaborazione.
Nel 1956, ottenne una grande popolarità grazie al monumento "Pinocchio e la Fatina” realizzato nel 1956 per il paese di Collodi.
Realizzò nel 1970, anche il monumento a Papa Giovanni XXIII in San Pietro e delle Porte del Duomo di Orvieto.
Nel 1974 il museo di Hakone gli dedicò uno spazio permanente con l'installazione denominata "Giardino di Greco”.
Negli anni ’70 ottenne prima la cattedra presso l'Accademia di Belle Arti a Monaco, successivamente a Salisburgo grazie all’artista Oskar Kokoschka.
Varie strutture ospitano le opere di Greco, come il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Puškin di Mosca, che gli dedicarono una sala di sculture e opere grafiche e, a Catania una collezione di numerose litografie e acqueforti.
Nel 2013, per la ricorrenza del centenario della nascita, l'artista è stato celebrato in varie mostre allestite in Italia (Emilio Greco. La vitalità della scrittura, Chieti, Palazzo de' Mayo; Opera sacra. I bronzi dei Musei Vaticani e di Orvieto, Orvieto, Museo Emilio Greco, Palazzo Soliano; Roma, Palazzo Braschi) e all'estero (Emilio Greco. Sacre and profane, Londra, Estorick collection of modern art).
Fu un assiduo viaggiatore e viene attualmente considerato uno dei più grandi scultori del Novecento.
Muore a Roma il 5 aprile nel 1995 ed è sepolto nel Cimitero di Sabaudia.