Il busto di Olivio Sozzi a Ispica
CATANIA 14/10/1690 - ISPICA 31/10/1765
Olivio Sozzi viene ricordato come un maestro del Settecento siciliano.
Sozzi studia disegno a Palermo, grazie alla dote della ricca moglie. Dopo un apprendistato a Palermo presso Filippo Tancredi comincia a lavorare in questa città. Nel 1729 prosegue gli studi presso la bottega di Sebastiano Conca, a Roma, dove apprende anche il classicismo romano. Avvia anche il figlio Francesco alla sua stessa carriera.
A partire del 4° decennio esegue diverse opere a Palermo.
Intorno al 1750 si trasferisce a Catania, in un momento di intensa attività progettuale della città etnea.
Nell'area sud-orientale dell'isola è presente nel 1752 nella chiesa di S. Sebastiano a Melilli.
Il Sozzi se in un primo momento ha il merito di "aprire ai pittori siciliani le frontiere della scuola romana del Conca", dopo il 1750 diventa il divulgatore ufficiale della nuova tendenza del barocchetto e del rococò nella Sicilia orientale.
A Ispica arriva nel 1763 per gli affreschi della Basilica di Santa Maria Maggiore. I 26 affreschi di questa chiesa sono considerati tra i massimi capolavori del XVIII secolo in Sicilia.
Diventa un pittore alla "moda" e a lui e al suo stile barocco e grandioso ci si rivolgeva nelle occasioni di decorazione di chiese o pale d'altare.
Muore nel 1765 cadendo da un'impalcatura, mentre, con il genero Vito D'Anna, sta ritoccando a tempera gli affreschi della Basilica di Santa Maria Maggiore che lo resero celebre e nella stessa chiesa fu sepolto.
Una via delle strade di Catania è stata nominata con il nome di Olivio Sozzi, questa città non si è mai dimenticata di questo grande pittore italiano.
Il mistero dell'ultima pennellata