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Borgo (U Buggu in dialetto catanese, anticamente Buvvu) è un quartiere della città di Catania, facente parte dal 2013 della III Circoscrizione, già III Municipalità (Borgo-Sanzio), del quale è parte anche Monserrato.
Il Borgo nasce come quartiere al di fuori del centro storico di Catania dopo l'eruzione dell'Etna del 1669 che distrusse molti casali a ridosso del vulcano, i cui superstiti chiesero ed ottennero al Comune (chiamato allora Senato civico) l'autorizzazione a stabilirsi ad un chilometro a nord dalla Porta di Aci (attuale Piazza Stesicoro).
Il quartiere Borgo è sorto nella parte settentrionale del centro storico di Catania, anche se oggi è totalmente inglobato nel tessuto urbano. Esso confina a nord con il quartiere Barriera del Bosco, ad est con Monserrato, a sud con Mercede, ad ovest con Consolazione.
Al Borgo si conclude il percorso della Via Etnea, principale strada del capoluogo etneo, che attraversa Piazza Cavour, la piazza principale del quartiere detta proprio dai catanesi Piazza Borgo. La via Etnea si conclude alla fine con uno slargo della circonvallazione chiamato Tondo Gioeni, dove un tempo vi era un ponte e subito a nord del quale vi è il Parco Gioeni. Tra le strade più importanti vi sono via Caronda, via Filocomo, via Passo Gravina, via Empedocle e un tratto delle vie San Nicolò al Borgo e Monserrato.
L'eruzione dell'Etna del 1669 causò violenti terremoti e coprì con la lava i casali di Nicolosi, Belpasso, San Pietro Clarenza, Camporotondo, Misterbianco, Mascalucia e San Giovanni Galermo, arrivando fino alle porte di Catania. Il Senato di Catania, nel 1670, mise perciò a disposizione un'area denominata Piano delle Forche, distante circa 1 km a nord dalle mura di Carlo V, per dare rifugio ai profughi provenienti dai casali distrutti dall'evento.
Una parte di questi profughi - perlopiù mascaluciesi e misterbianchesi - si stabilì definitivamente nella zona, che venne così popolata e nella quale furono costruiti i primi edifici. Nei secoli successivi, per via dell'intenso sviluppo urbanistico, il Borgo venne assorbito dal centro cittadino, assumendo le caratteristiche attuali. Assieme ad esso si sviluppò anche il quartiere della Consolazione ad ovest e Santa Maria di Gesù a sud-ovest.
A partire dal XIX secolo, considerevole fu l'edificazione di dimore di notevole pregio architettonico, in stile barocco e liberty, appartenenti all'alta borghesia cittadina. A partire dalla seconda metà del Novecento, il quartiere cambiò parzialmente fisionomia, soprattutto dopo l'approvazione nel 1964 da parte dell'amministrazione comunale del Piano Regolatore Generale redatto da Luigi Piccinato, che portò all'edificazione di moderni palazzi residenziali.
Essendo nato come villaggio rurale, la parte più antica del quartiere presenta edifici privi di valore architettonico. Contestualmente alla sua fondazione, furono edificati i primi luoghi di culto, la Chiesa di Sant'Agata al Borgo, che sorge nel lato nord dell'odierna Piazza Cavour, e la Chiesa del Santissimo Sacramento al Borgo, che si trova nel lato opposto a quella precedente.
Al centro di Piazza Cavour sorge la Fontana di Cerere di Giuseppe Orlando, detta a Tapallàra (probabilmente storpiatura catanese di "Dea Pallade", in una posa stranamente ancheggiante) e risalente al 1757. In un primo momento collocata in Piazza dell'Università, è stata voluta dalla popolazione cittadina per scacciare la peste, cosa che però non avvenne e perciò ne fu deciso il trasferimento nel luogo attuale.
Più a nord di Piazza Cavour, sulla via Etnea, sorge l'Ex Conservatorio delle Vergini al Borgo - noto anche come la badiella - fondato nel 1776 dal sacerdote don Giuseppe Giuffrida, con il sostegno finanziario della nobildonna Eleonora Statella dei principi del Cassaro, consorte del Duca di San Martino, oggi sede del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, sezione di Biologia vegetale, dell'Università degli Studi di Catania.
Nella piazza si trovano le dimore patrizie sorte all'inizio del XX secolo, quali il Palazzo Scandurra, il Palazzo Porto, il Palazzo Porto-Zito e il Palazzo Zappalà-Asmundo, e l'ex Clinica Vagliasindi. Numerosi palazzi in stile eclettico e liberty sono concentrati lungo la Via Etnea alta, quali il Palazzo Paternò-Auteri di proprietà dei nobili coniugi Ignazio Paternò Castello Stagno e Angelina Auteri Gionti, da loro donato nel 1925 all'istituto religioso del Sacro Cuore[6], la Villa Consoli Marano, l'ex casa del poeta Mario Rapisardi, la Villa Zingali Tetto, e in prossimità del Tondo Gioeni, l'Ospizio dei Ciechi, un grande complesso in stile architettonico normanno, realizzato per volontà del barone Tommaso Ardizzone Gioeni su progetto degli architetti Filadelfo e Francesco Fichera, inaugurato nel 1911, che al suo interno ospita una cappella.
L'economia del quartiere Borgo si basa essenzialmente sul terziario, in particolare il commercio.
Nel quartiere sono presenti due biblioteche comunali: la Biblioteca "Vincenzo Bellini" in Via Spagnolo - traversa di Via Etnea - e Via Passo Gravina, e la Biblioteca "Tondo Gioeni", alla fine di Via Etnea, ospitata all'interno di un edificio ottocentesco, ex sede del servizio di dazio del capoluogo siciliano.
Dal 1984, l'edificio dell'ex Collegio del Sacro Cuore, ospita l'Istituto musicale Vincenzo Bellini, conservatorio dedicato al cigno catanese.
La zona è regolarmente servita dai mezzi pubblici dell'AMT, e vi transitano gli autobus delle linee 429, 431N, 431R, 432, 536, 744.
In Via Caronda si trova la Stazione di Catania Borgo, capolinea urbano del servizio ferroviario a scartamento ridotto offerto dalla Ferrovia Circumetnea attivo dal 1895, che collega Catania con Randazzo. In corrispondenza della stazione ferroviaria, si trova quella sotterranea, anch'essa denominata Borgo della Metropolitana di Catania, attiva dal 1999.