Ci sono 5 cose che forse non conoscete
della FESTA di S. AGATA?
da: Siciliafan
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Nel XVI secolo e forse ancora prima, era diffusa l’abitudine, da parte di molte persone per lo più appartenenti alla borghesia, di andare in
giro mascherate per non farsi riconoscere. Non è chiaro il motivo di questa usanza che degenerò in alcuni casi di comune delinquenza. Celati dalle maschere, molti malintenzionati
approfittavano della situazione.
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Altro elemento di curiosità, coevo a quello precedente, è costituito dalla figura delle ‘ntuppateddi. Queste, dal
Cinquecento e fino a metà Ottocento, erano delle donne, appartenenti a varie classi sociali, che nei pomeriggi del 4 e 5 febbraio, si avventuravano da sole in giro per la città avvolte in un
grande mantello e con il volto completamente celato per non farsi riconoscere. In quel tempo era un’usanza fuori dal comune che una donna, sia sposata che nubile, uscisse di casa senza essere
accompagnata. Esse andavano in giro per la città accettando dolci e regali da corteggiatori occasionali.
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Molti anni fa, quando la processione passava per il Castello Ursino, il fercolo con il busto e lo scrigno contenenti le reliquie sostavano a
tarda sera e per la durata della notte all’interno del castello normanno.In un’occasione dei ladri maldestri, chiamati in dialetto “i vastasi” entrarono per
trafugare lo scrigno derubandolo dei preziosi ex-voto. Nell’articolare questa delinquenza fecero cadere il busto che solo per un miracolo rimase pressoché intatto.
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Nel 1890 la vara di sant’Agata subì una visita da parte dei ladri che asportarono le dodici statue degli
apostoli, in argento massiccio, ed altri elementi decorativi che fu facile smontare. Il furto fu perpetrato da un gruppo di 25 malfattori che agirono per oltre tre mesi con la
complicità del Canonico Di Maggio.
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Nel 2011 è stato registrato il record di durata dei festeggiamenti. Il busto della Santa è rientrato in
Cattedrale alle 12.45 circa del 6 febbraio, con largo ritardo rispetto alle previsioni. Inoltre per motivi di sicurezza e per la prima volta nella storia il busto è stato posizionato sul
tronetto al centro del presbiterio, anziché nella sua cappella, in occasione di una messa straordinaria.