La popolazione catanese lo venera come un santo, anche se santo ancora non è. La sua tomba in cattedrale é sempre coperta di fiori e, nello stesso Duomo, a iniziativa del priore
mons. Nicolò Ciancio, é stato allestito un museo con i suoi cimeli. Se avremo un panettello noi lo divideremo con il prossimo: e a
questa massima uniformò tutta la sua vita. Per soccorrere i catanesi durante le epidemie di colera vendette la sua croce pettorale che la popolazione poi riscattò.
Nato a Palermo il 15 agosto 1818, dal marchese Luigi Dusmet e dalla nobildonna Maria Dragonetti, a 5 anni fu ammesso nella Badia benedettina di San Martino delle Scale.
Pronunziò i voti monastici il 15 agosto 1840. Abate del monastero benedettino di San Nicolò l'Arena di Catania, ricondusse i confratelli a più severa disciplina.
Lasciò con grande dignità, e per ultimo, dopo aver protestato con le autorità governative, il monastero che veniva incamerato, come tutti i beni degli Ordini religiosi, dal nuovo Regno d'Italia. Nominato arcivescovo di Catania, fu creato cardinale nel 1888 ma la porpora non alterò, anzi fe' risplendere vieppiù le sue virtù monastiche e sacerdotali, la sua carità e la sua pietà. Dieci anni dopo la morte, il suo corpo venne traslato dal cimitero nella cattedrale. Il 7 gennaio 1931 l'arcivescovo mons. Carmelo Patanèintrodusse la causa per la sua beatificazione. Il 15 luglio 1965 Papa Paolo VIfirmò i! decreto sull'eroicità delle virtù del Servo di Dio, proclamando DusmetVenerabile. Perché diventi santo occorrono ancora due miracoli.